«Ha vinto il NO in maniera inequivocabile. Chi , come me, ha girato l’Italia ed il Molise in queste settimane sa benissimo che in quei voti ci sono tanti elettori di centro-sinistra. Ieri è naufragato il partito della nazione a cui Renzi ha dedicato il suo impegno in questi anni. Ha fallito l’idea che la politica, soprattutto a sinistra, possa essere ridotta alla sola gestione del potere. E se il Pd non riduce le diseguaglianze sociali, se non rimette al centro il lavoro e la dignità delle persone non serve a niente, anzi piuttosto viene percepito come un pezzo dell’odioso establishment».
L’affondo arriva dal parlamentare del Pd, Danilo Leva, dopo i dati schiaccianti dell’esito referendario.
«Ora questo vale più che mai in Molise, la mia Regione, dove si è sgretolata sotto i colpi di una reazione popolare la convinzione che un fragile filiera verticistica di comando che distribuisce risorse dalla Regione ai Sindaci sia sufficiente a costruire un progetto politico. – continua Leva – Non viene premiata l’arroganza e i cittadini molisani ci dicono che ci vuole più umiltà. Lo schianto fragoroso del PD molisano impone al segretario regionale di prenderne atto e di fare un passo indietro, lasciando che siano altri a ricostruire il senso di appartenenza ad una comunità politica che, altrimenti, non ritroveremo più. Bisogna ricominciare da zero: nel PD e fuori dal PD , anche per ricostruire un’alleanza nuova di centro-sinistra capace di guardare al futuro».