• In evidenza
  • Sanità: A.A.A. cercasi medici (anche stranieri) per il ‘Caracciolo’ 

    AGNONE. Venti letti elettrici di ultima generazione e la volontà di assumere camici bianchi anche di nazionalità straniera pronti a sposare la causa del territorio.  E’ quanto trapela dall’ospedale San Francesco Caracciolo di Agnone dopo le ultime notizie non certo rassicuranti sul pensionamento o trasferimento di dirigenti medici. Contrariamente a quanro detto negli ultimi giorni, l’Asrem lavora affinché ciò non avvenga e anzi cerca sul mercato personale medico, italiani ma anche stranieri, a cui assegnare un appartamento per incentivare il loro arrivo in un’area orograficamente difficile.

    Lo rivela una fonte ospedaliera molto attendibile. Nel frattempo sarebbero pronti i nuovi venti letti con tanto di telecomando da assegnare al reparto di Medicina.  A confermarlo la delibera numero 5 datata 2 gennaio  a firma del direttore generale. Costo dell’operazione circa 30mila euro. Una spesa necessaria in considerazione dello stato in cui versano gli attuali letti e fortemente voluta dal primario Giovanni Di Nucci che in una chiacchierata confidenziale fatta in corsia rassicura: “Il Caracciolo non chiuderà, l’utenza può stare tranquilla. Basta vi facciate un giro in Medicina per capire l’importanza di questa struttura che abbraccia tre territori vastissimi quali Alto Vastese, Sangro e Alto Molise. Uomini e donne che continuano a scegliere le prestazioni del Caracciolo per professionalità e umanità messa in campo dal personale infermieristico e medico.  Al tempo stesso sarebbe da ipocrita nascondere le attuali criticità dettate dalla carenza di medici e anche macchinari a dir poco obsoleti. Tuttavia posso assicurare che l’Asrem sta lavorando alacremente per sanare le difficoltà con cui bisogna fare i conti quotidianamente. In particolare – conclude il primario – nella ricerca di giovani medici”.

    Insomma, il maggiore dei problemi resta la cronica presenza di medici che non vorrebbero accettare la sede di Agnone perché isolata e quindi difficile da raggiungere. E allora ecco che in via Ugo Petrella, a Campobasso, starebbero studiando la possibilità di dare un incentivo, quale ad esempio il fitto dell’appartamento, a chi decidesse di accettare la proposta. In questo caso l’appello è rivolto anche a camici bianchi stranieri.

    Amministratori assenti – Al di là di indiscrezioni o dichiarazioni riportate dalla stampa, il riconoscimento di fatto di struttura particolarmente disagiata (Decreto Balduzzi), resta la madre di tutte le battaglie. A riguardo sarebbe assai curioso capire cosa stanno facendo  sindaci e amministratori del territorio che appaiono sempre più apatici alla questione ‘Caracciolo’. Un solo consiglio: prendete esempio da quanto è accaduto per il ‘San Camillo’ di Atessa, dove il sindaco Giulio Borrelli è stato capace di coinvolgere i colleghi dell’area e di conseguenza sbattere i pugni sul tavolo della Regione Abruzzo la quale non ha potuto far altro che assecondare le loro richieste.

    Sale operatorie, che sfregio – Sono tre e restano le migliori del panorama sanitario regionale grazie a tutte le certificazioni Iso prodotte dopo la ristrutturazione costata oltre centomila euro di fondi regionali. Tuttavia gli interventi chirurgici effettuati (ad oggi opera solo l’ortopedico Daniele Cerimele una volta a settimana) si contano con il contagocce malgrado il riconoscimento del day-surgery. Da Isernia avevano promesso un chirurgo, ma al momento non se ne conosce ancora l’identità.

    Tac da anteguerra  – Resta uno degli annosi problemi del Caracciolo. Risalente al 2000 viene utilizzata solo alla presenza dell’unico radiologo in forza alla struttura. Capiterete bene come il medico non dorma in ospedale e quindi gli esami spesso e volentieri vengono dirottati sul Veneziale con un aggravio di costi per il trasporto. Per non parlare di quando ad essere chiamati in causa sono i sanitari del 118 spesso costretti a trasportare un paziente ad Isernia e contestualmente a lasciare  scoperto un’ intera area.

    Rsa e accordi di confine fantasma – Che fine hanno fatto i quaranta posti di Rsa e gli accordi di confine con l’Abruzzo tanto sbandierati dall’ex governatore Paolo di Laura Frattura? Una domanda che meriterebbe una risposta immediata visto che di tempo ne è trascorso già abbastanza dalle promesse fatte puntualmente alla vigilia delle elezioni.

     

     

     

    Sostieni la stampa libera, anche con 1 euro.