Sciopero dei cacciatori, D’Amico: «Protesta orchestrata da qualche eminenza grigia».
Il presidente regionale della Copagri torna a sollecitare il commissariamento dell’Atc Vastese.
Di seguito la nota di Camillo D’Amico:
Il 31 Agosto è passato e, come c’era da aspettarsi perché così reiteratamente promesso, nessuna squadra di cinghialai s’è iscritta presso l’Ambito Territoriale di Caccia (A.T.C.) del Vastese.
A nulla sono valsi i tentativi di mediazione avanzati dalla Provincia di Chieti, le modifiche deliberate dalla commissione Agricoltura, Caccia e Pesca della Regione Abruzzo al tanto contestato ed odiato regolamento sugli ungulati ed al cinghiale in particolare, per niente ascoltate le sollecitazioni provenienti dalle Organizzazioni Professionali Agricole, tra le quali la Copagri Abruzzo espostasi oltre ogni tollerabile limite, ad attuare il piano ed avviare contestualmente le debite e dovute correzioni.
Ha vinto la cocciuta tenacia di alcuni capi squadra ben sostenuti e coadiuvati da qualche nota “eminenza grigia” sempre gran orchestratore di campagne contro pur di far prevalere le ragioni dei pochi agli interessi generali dei tanti al di là di chi sia al governo, provinciale o regionale, anche se della propria cordata politica.
Stranamente poi si scopre che, quasi tutti i capi squadra cinghialai dell’A.T.C. “VASTESE”, sono anche selecontrollori tanto che, per loro, la caccia a questo ungulato dura l’intero anno al di là del metodo di caccia che si deve seguire!!!
Questo ragionamento non vale però per i componenti le squadre che sono in numero decisamente maggiore.
Adesso cosa accadra? Aspetteremo il 3 Ottobre prossimo quando la caccia al cinghiale s’aprirà ufficialmente come previsto dal calendario venatorio e tutti i cacciatori, liberamente, potranno abbatterli? Ci sarà un nobile compromesso con la Regione che riaprirà i termini per il solo A.T.C. “VASTESE” assumendo l’impegno di attivare i tavoli tecnici per cambiare il tanto vituperato regolamento già accolto ed attuato negli altri 10 A.T.C. Abruzzesi? Saranno i Sindaci a formalizzare apposite e motivate ordinanze (problemi legati a ragioni sanitarie e/o di ordine pubblico) per garantire gli abbattimenti con il selecontrollo nel proprio territorio? Interverrà il Prefetto ed ordinerà abbattimenti sul territorio in deroga al tanto vituperato ed odiato regolamento regionale motivandone le ragioni?
Siamo ansiosi e speranzosi in attesa di buone nuove.
Nel frattempo due chiose finali:
pur volendo riconoscere ragioni fondate e motivate alle proteste dei cinghialai del Vastese qualcuno ci deve convincere del perché negli altri A.T.C. Abruzzesi la protesta non ha trovato tanti proseliti;
la richiesta da Noi avanzata a Provincia di Chieti e regione Abruzzo di esercitare i poteri sostitutivi, in luogo dell’attuale comitato di gestione che governa l’A.T.C. “VASTESE”, non deve apparire provocatoria, ma tesa proprio ad evitare che la prepotenza di pochi prevalga sugli interessi dei tanti acclarato il fatto che la caccia era, è e resterà una “passione” mentre il coltivare la terra è una “professione”.
Tutto ciò, ovviamente, senza alcun obbligo per nessuno!!!
Camillo D’Amico, presidente vicario Copagri Abruzzo
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