Stampone e Sabatino costretti a fare il sindaco.
Praticamente senza veri rivali i candidati sindaci di Fraine e Castelguidone, paesi con poche centinaia di votanti.
Ultimo giorno di campagna elettorale anche a Fraine e Castelguidone, piccolissimi centri dell’Alto Vastese dove sostanzialmente la competizione elettorale non è mai iniziata.
A Fraine ci sono ben cinque liste in campo, ma quattro sono di appartenenti alla Polizia penitenziaria e ad altre forze dell’ordine, e dunque l’unica vera lista del posto, quella collegata a Filippo Stampone, avrà la strada spianata.
Discorso analogo per Castelguidone, dove l’amministrazione uscente, guidata da Donato Sabatino, è praticamente già rientrante perché gli sfidanti sono della Polizia penitenziaria, gente di fuori che probabilmente non immagina nemmeno dove si trovi Castelguidone.
Elezioni dall’esito scontato, dunque, quasi una farsa, uno spreco inevitabile e necessario di soldi e di tempo. Situazioni limite, paradossali, che offendono il concetto stesso di elezione democratica dei propri amministratori locali.
Le considerazioni, alla vigilia di queste due inutili elezioni amministrative, potrebbero essere queste: ha ancora senso eleggere un sindaco e un consiglio comunale in un Comune di duecento abitanti? Senza disponibilità di cassa, senza personale dipendente, cosa potrà fare un sindaco di destra di tanto diverso da un sindaco di sinistra? Quale indirizzo politico dovrebbe dare un sindaco reso praticamente impotente perché senza un soldo in tasca?
A conti fatti non si tratta più, in questi piccoli comuni, di politici e amministratori, ma di semplici passacarte che sbrigano l’ordinaria amministrazione, rispondo ai fax della Prefettura, della Regione e mettono la fascia tricolore durante le processioni religiose.
A che serve un sindaco, se tra l’altro viene “nominato” nel corso di una elezione falsata dalla presenza eccessiva di liste “aliene”?
A Fraine e a Castelguidone, non ce ne vogliano i residenti del posto né i due candidati sindaco, basterebbe un impiegato comunale per “amministrare”, senza scomodare il popolo sovrano e l’alto concetto di elezione democratica.
Comunque, in bocca al lupo a Stampone e Sabatino, che almeno la faccia ce l’hanno messa insieme ai loro candidati consiglieri.
Francesco Bottone
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