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  • Taglio dirigenza scolastica, Carovilli non molla: “Pronti a ricorrere al Tar”

    Dimensionamento scolastico, riflettori accesi sulla dirigenza dell’Istituto ‘Molise Altissimo’ ad un passo dalla soppressione. Il gruppo consiliare Carovilli Impegno Comune fa chiarezza su quanto sta accadendo, unendo le voci a difesa di un’istituzione che potrebbe segnare la fine di un’importante risorsa per la comunità. “Carovilli sta combattendo contro una decisione politica e istituzionale che potrebbe risultare fatale per la nostra scuola. La lotta non è solo nostra, ma di tutte le piccole realtà montane, che rischiano di perdere il loro ultimo presidio educativo.” Così i consiglieri di Carovilli Impegno Comune definiscono la vicenda.

    Il piano di razionalizzazione voluto dal Governo nazionale prevede infatti un drastico taglio delle dirigenze scolastiche, per un risparmio stimato di oltre 80 milioni di euro. Questo implica non la chiusura delle scuole, ma l’aggregazione di plessi e istituti sotto un’unica dirigenza. Così Carovilli, come accaduto per altri comuni, rischia di perdere la propria autonomia. La scuola di Carovilli, con appena 456 studenti, è la più piccola della provincia di Isernia e, oggi, gestisce 14 comuni. “In un contesto di questo tipo, la tutela delle scuole piccole sembra non avere alcun valore. Si parla di accorpare istituti, ma non si considera il valore culturale, educativo e sociale che queste scuole rappresentano per le aree interne,” spiegano dal gruppo consiliare.

    L’Ufficio scolastico regionale ha infatti suggerito un accorpamento che vedrebbe i comuni del Carovillese aggregarsi con altri sotto la dirigenza di Agnone, mentre i comuni dell’area pentra sarebbero indirizzati verso Isernia. “Un accorpamento che, per Carovilli, sarebbe una condanna certa, non solo per la scuola, ma per tutta la comunità che perderebbe il suo ultimo punto di riferimento educativo,” aggiungono i consiglieri di maggioranza. Le assemblee dei sindaci in provincia non hanno portato a decisioni vincolanti, e anche il Consiglio di via Berta ha espresso la volontà di non cancellare istituti scolastici, considerando la già grave penuria di servizi nella zona. Tuttavia, l’assenza di un pronunciamento chiaro ha solo rinviato una decisione che, per Carovilli, resta particolarmente dolorosa. Ora la palla passa alla Regione, che dovrà prendere la decisione finale.

    Il 27 dicembre, la Giunta Regionale ha deliberato sulla ripartizione dei tagli scolastici, ma al momento non è ancora chiaro se il nostro istituto sarà incluso nel piano definitivo. “La battaglia è difficile: difendere un istituto piccolo, che già soffre per lo spopolamento e per l’aggregazione di tanti comuni, sembra essere una causa persa. Eppure, dobbiamo far sentire la nostra voce e difendere questo patrimonio che non è solo una scuola, ma una risorsa fondamentale per l’intero territorio.” La battaglia intrapresa vede il gruppo capeggiato dal sindaco Simone Nuosci coinvolgere tutti i referenti politici, ai quali sono state esposte le tutte le preoccupazioni del caso. La scuola, sostengono ancora dalla casa comune, è un bene prezioso che va tutelato, e non si può decidere così facilmente di “decretare la morte” di una comunità che ancora cerca di resistere. “Non possiamo permettere che la nostra scuola diventi un’altra vittima dello spopolamento e dell’abbandono delle aree interne. Perdere una dirigenza significa perdere servizi, perdere una guida. È necessario unirsi per difendere il nostro futuro.”

    In caso di esito negativo, il gruppo consiliare non esclude ricorsi legali al Tar Molise e continuerà a perseguire azioni politiche per cercare di cambiare il corso delle cose. La lotta per Carovilli è solo una parte di una battaglia più grande, quella per la sopravvivenza delle piccole comunità delle aree interne, sempre più fragili di fronte a scelte che sembrano lontane dalle reali esigenze dei territori. Una vittoria sarebbe un segnale positivo, non solo per Carovilli, ma per tutte le comunità che rischiano di essere dimenticate. E la partita, ad oggi, è ancora tutta da giocare. Almeno sulla carta…

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