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  • Torrebruna paese dei centenari: Teresa Di Domenica festeggia il suo primo secolo di vita

    TORREBRUNA – Cento candeline per Teresa Di Domenica, classe 1915. E Torrebruna si conferma il paese dei centenari.

    Ennesimo centenario a Torrebruna e il paese ha festeggiato le cento candeline per la signora Teresa Di domenica, nata proprio a Torrebruna il 4 marzo del 1915, sposata e vedova di guerra, con due figli, quattro nipoti e quattro pronipoti.

    I festeggiamenti si sono svolti oggi a casa di uno dei figli perché la signora è allettata, ma ancora lucidissima. Prima una celebrazione religiosa di ringraziamento, officiata dal parroco don Francesco Corazzari e da don Nicola D’Amico. Alla fine della cerimonia il sindaco Cristina Lella ha consegnato alla centenaria una medaglia d’oro con lo stemma del Comune. Un segnale di affetto e vicinanza a nome di tutta la comunità e alla presenza di numerosissimi concittadini.

    E così Torrebruna si conferma il paese dei centenari. Nonna Teresa infatti non è l’unica ad aver varcato brillantemente la soglia del secolo di vita.
    Il prossimo 9 marzo, ad esempio, Pietro Desiderio compirà addirittura 103 anni.
    Il 4 febbraio 2015 invece, la signora Anna Troilo nata a Torrebruna, ma residente a Cesena, ha spento cento candeline.
    E ancora Custoda Nicodemo, nata a Torrebruna il 16 agosto del 1911, ma residente a Cesena, compirà 104 anni.

    Delinda Minchilli li ha festeggiati ad aprile del 2014, ma purtroppo oggi si sono svolti i funerali a Guardiabruna.

    Vittoria Catalano, sempre a Guardiabruna, nel 2012 ha tagliato questo invidiabile traguardo, ma nello stesso anno è deceduta.

    Infine la signora Serafina Melandri, nata a Cotignola in provincia di Ravenna, ma vissuta e sposata a Torrebruna dal 1936 come ostetrica, nel 2007 è deceduta alla veneranda età di 107 anni.

    Insomma Torrebruna, cuore geografico dell’Alto Vastese, con una popolazione di circa 860 persone, vanta tutti questi centenari.

    Da paese del tartufo a pese dei centenari? Sembra proprio di sì.
    Sarà per merito dell’aria buona e gelida dei monti, della vita tranquilla di campagna o magari del succulento tartufo di cui il paese è patria?

    Francesco Bottone
    effebottone@gmail.com

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