La Sezione Antidroga della Squadra Mobile della Questura di Campobasso ha arrestato un campobassano di 43 anni, per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. L’uomo è stato colto in flagranza di reato perché trovato in possesso di un involucro contenente 105 grammi di eroina che teneva nascosti all’interno della cavità anale e circa un grammo di cocaina, che aveva nelle mani al momento del controllo. Inoltre, a seguito di perquisizione locale presso la sua abitazione sita in un comune limitrofo del capoluogo, sono stati rinvenuti due bilancini elettronici di precisione perfettamente funzionanti, del materiale per il confezionamento in dosi dello stupefacente ed infine, all’interno della propria vettura a bordo della quale l’uomo era stato fermato, è stato rinvenuto un rilevatore elettronico di microspie.
Gli operatori della Squadra Mobile alle ore 23 circa, durante un servizio finalizzato alla prevenzione e repressione dei reati inerenti lo spaccio di sostanze stupefacenti sulla strada provinciale 56, hanno proceduto al controllo di autovettura che viaggiava ad una velocità sostenuta effettuando sorpassi e frenate brusche e pericolose.
Alla guida della vettura c’era l’uomo, poi in seguito arrestato, che è stato sorpreso con circa un grammo di cocaina. Visti i precedenti specifici dello stesso, il rinvenimento della droga e la condotta assunta durante la guida del veicolo, si è poi proceduto a perquisizione personale presso gli uffici della Questura.
Il quarantatreenne, ha dichiarato agli operatori di aver celato, all’interno dell’orifizio anale, altra sostanza stupefacente successivamente espulsa autonomamente in un involucro a forma cilindrica contenente ben 105 grammi di eroina, occultamento che lo ha peraltro messo in serio pericolo di vita.
Lo stesso ha poi affermato di aver comprato la sostanza stupefacente nel comune di Napoli. Il fenomeno del traffico di sostanze stupefacenti non accenna a fermarsi nonostante le importanti operazioni delle Forze dell’Ordine degli ultimi mesi dalle quali si può inoltre notare la diversa provenienza della droga: a Campobasso in genere dalla Campania, nel basso Molise dalla provincia di Foggia.
Il soggetto, come disposto dall’Autorità Giudiziaria è stato quindi sottoposto agli arresti domiciliari.