“Da anni denunciamo le condizioni della stazione di Campitello Matese, suggeriamo le soluzioni per rilanciarla e già a luglio scorso avevamo chiesto al presidente Toma e alla Giunta di muoversi per far partire la stagione sciistica per tempo. Una richiesta reiterata a settembre, ottobre e novembre. Ma sono rimasti immobili e, mentre si scia a Capracotta e in tutta Italia, a Campitello gli impianti sono chiusi e ancora oggi in Aula nessuno della Giunta ha potuto dire se e quando riapriranno. Il monotematico di ieri è servito a mantenere alta l’attenzione sulla stazione matesina, a mettere al centro le preoccupazioni di tanti lavoratori, a confermare il fallimento della Giunta e continuare a battere sulle soluzioni che ci sono e suggeriamo da tempo. La nostra mozione approvata all’unanimità ha impegnato il presidente della Regione a programmare un piano d’investimenti straordinario per ammodernare gli impianti, utilizzando i fondi di sviluppo e coesione, i fondi di sviluppo regionale e parte delle risorse legate al Pnrr. Questo perché a poco servono i soli ristori, utilizzati dalla Giunta come unico strumento per tamponare i disastri che produce e provare a nascondere l’incapacità di trovare soluzioni strutturali”.
Lo scrivono i sei consiglieri regionali del M5S, ancora una volta, costretti ad intervenire sulle note vicende della stazione sciistica di Campoitello Matese.
“Servono anche impianti di innevamento artificiale e investimenti specifici per allargare e diversificare l’offerta ad attività come snowboard ed escursionismo – aggiungono Greco, Nola, Primiani, Manzo, Fontana e De Chirico – quindi rendere la stazione sempre meno condizionabile dal clima; serve superare i localismi e dotarsi di personale altamente specializzato; servono soluzioni per collegare Campitello ad altre località vicine, pensiamo in particolare a Roccamandolfi; serve programmare, anche in base alla nuova domanda turistica post pandemia. Se insomma si vuole lavorare seriamente sul turismo invernale, serve attivarsi ben prima dell’arrivo della stagione, non arrivare a ridosso di Natale senza certezze. Accanto a questo, la Regione deve approntare una strategia mirata sull’intero comparto montagna superando faide e strumentalizzazioni politiche che stanno creando gravi danni d’immagine al Molise”.
Infine, concludono: “Il Consiglio regionale ha anche scelto di riportare il dibattito in Commissione per audire le parti interessate al futuro di Campitello. È sempre importante la condivisione con chi poi patisce l’immobilismo della Regione, ma ricordiamo che un anno fa già sono stati ascoltati operatori economici, amministratori e tutte le parti in causa con cui sono state stabilite soluzioni mai prese. Il Molise è stufo delle prese in giro. La Regione dimostri che la mozione approvata non è uno squallido ‘regalo politico’ natalizio perché, restando immobile, farebbe l’ennesimo sfregio a cittadini, operatori e a chiunque vive di montagna. Ora è Toma a doversi attivare; è chi amministra, nessun altro, ad avere la responsabilità e la possibilità di risolvere i problemi; non serve nascondere l’incapacità dietro le relazioni tecniche, come fatto dal sottosegretario Pallante. L’atto di accusa del presidente del Consiglio Micone contro Toma e la Giunta, infatti, non è il solito attacco interno al centrodestra in decomposizione, ma la conferma di un fallimento gestionale oggettivo che va oltre i colori politici, lo stesso che il MoVimento 5 Stelle denuncia da anni”.