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  • Banche, ancora una chiusura ad Agnone. Nel 2016 erano cinque, resta un solo sportello front-office

    L’ennesima chiusura porta il nome della Banca Popolare dell’Emilia Romagna (BPER). La filiale di Agnone, attiva da anni e con buoni risultati sul territorio, chiuderà i battenti a fine novembre. La notizia, ormai diffusa in città, segna un altro duro colpo per i servizi locali, che vengono cancellati con un colpo di spugna. Un trend preoccupante, quello della chiusura degli istituti di credito, che colpisce in modo irreversibile le aree interne, specialmente nel sud Italia.

    Un processo di depauperamento che, sotto il velo della tecnologia, della congiuntura economica europea e delle fusioni tra istituti, sta erodendo progressivamente i servizi essenziali. La chiusura si somma a quella di ospedali, uffici postali, edicole e sedi di servizi di luce e gas, creando un impatto negativo sulla qualità della vita. I giovani continuano a emigrare, mentre i turisti preferiscono mete dove certi servizi sono ancora garantiti. La mancanza di sportelli bancari, inoltre, obbliga soprattutto gli anziani a spostarsi nei centri vicini anche solo per eseguire semplici operazioni o prelevare contanti dai bancomat. Anche i pochi commercianti ed esercenti rimasti ne risentono, trovandosi in difficoltà nel versare i loro incassi giornalieri.

    In molte zone, infatti, è ancora comune l’uso del contante, specialmente per i piccoli acquisti. Secondo i dati della Banca d’Italia, nel 2023 il numero degli sportelli bancari in Italia è sceso da 20.985 a 20.161, con un calo di 824 unità registrato alla fine dello scorso anno. Le regioni più colpite da questa tendenza sono Abruzzo, Marche e Sicilia. Il Molise, con i suoi 78 sportelli, si trova al penultimo posto in questa particolare classifica nazionale, preceduto solo dalla Valle d’Aosta, che ne conta 67.

    L’ennesima chiusura di una filiale non solo crea disagi ai cittadini, ma priva anche le piccole e medie imprese locali di un sostegno fondamentale, con conseguenze negative sull’economia del territorio. Anche le istituzioni locali rischiano di vedere ridotti i finanziamenti per progetti e iniziative di sviluppo.

    Nel 2016, appena otto anni fa, Agnone contava cinque istituti bancari: Bcc Abruzzi e Molise, Banca Popolare dell’Etruria, Banca Popolare di Novara, Bper e Unicredit. Oggi, con l’addio quasi certo della BPER, resteranno attive solo due banche: la Bcc Abruzzi e Molise e Unicredit. Quest’ultima, però, ha già da tempo eliminato il servizio di sportello al cliente, offrendo solo bancomat e consulenze. Con la chiusura della Bper, l’unico ufficio bancario che continuerà a fornire servizi allo sportello sarà quindi quello della Bcc Abruzzi e Molise.

    Nelle ultime ore, il consigliere regionale Andrea Greco ha preso a cuore la vicenda, scrivendo una lettera ai vertici della Bper, tra cui il direttore generale Gianni Franco Papa, il presidente del Consiglio di Amministrazione Fabio Cerchiai, il responsabile delle risorse umane Francesca Davoli e i responsabili territoriali Giovanni Ruffolo e Salvatore Pulignano. Inoltre, è stato fissato per questa mattina un incontro presso il Comune, a cui parteciperanno il direttore della filiale, il sindaco Daniele Saia e alcuni imprenditori locali, per discutere della situazione e cercare soluzioni.

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