“Promesse, proclami e bla bla bla: questi signori, con la complicità di qualche amministratore locale, vi hanno gettato solo fumo negli occhi senza muovere concretamente un dito sul futuro dell’ospedale di Agnone. Ecco come stanno davvero le cose: guardate questo video e fatevi un’idea. Da anni denuncio lo smantellamento in atto del presidio e non smetterò di lottare per la dignità di un territorio che merita RISPETTO”.
Con queste parole taglienti, il consigliere regionale del M5S, Andrea Greco ha lanciato un attacco frontale contro il presidente della Regione Molise Francesco Roberti, pubblicando sulla sua pagina Facebook un video che sta suscitando reazioni a catena sui social.
Nel filmato, emerso come una bomba sui social network, Roberti viene colto in flagrante contraddizione: le sue stesse parole lo smentiscono clamorosamente riguardo al destino dell’ospedale di Agnone, presidio sanitario cruciale per un’area già pesantemente penalizzata.
Le dichiarazioni del presidente regionale non lasciano spazio a interpretazioni: rivelano senza veli le vere intenzioni dell’esecutivo sulla riorganizzazione ospedaliera. Quella che doveva essere una strategia di rafforzamento si svela per quello che è: un piano di smantellamento mascherato da modernizzazione.
Il video, che sta rapidamente diventando virale sui social, rappresenta un documento impietoso della politica dei due pesi e due misure di Roberti. Da un lato le rassicurazioni pubbliche, dall’altro la cruda realtà dei fatti che emergono dalle sue stesse ammissioni.
Greco, con la determinazione di chi conosce bene i meccanismi del potere regionale, ha messo a nudo l’inganno: anni di promesse vuote, di proclami elettorali mai mantenuti, di “fumo negli occhi” gettato ai cittadini di un territorio che chiede solo rispetto e servizi adeguati.
La strategia comunicativa di Roberti crolla di fronte all’evidenza delle sue stesse contraddizioni. Non si tratta più di interpretazioni o di sfumature politiche: è il presidente stesso a tradire, con le proprie parole, la vera natura del suo operato.
Il caso dell’ospedale di Agnone diventa così il simbolo di una gestione regionale che predica bene ma razzola male, che vende illusioni mentre prepara lo smantellamento dei servizi essenziali per le aree interne del Molise.