«L’apostolo Paolo ci esorta così: “Se possibile, per quanto dipende da voi, vivete in pace con tutti»” (Rm 12,18); è un invito che affida a ciascuno una porzione concreta di responsabilità. Auspico, allora, che ogni Diocesi possa promuovere percorsi di educazione alla nonviolenza, iniziative di mediazione nei conflitti locali, progetti di accoglienza che trasformino la paura dell’altro in opportunità di incontro. Ogni comunità diventi una “casa della pace”, dove si impara a disinnescare l’ostilità attraverso il dialogo, dove si pratica la giustizia e si custodisce il perdono. La pace non è un’utopia spirituale: è una via umile, fatta di gesti quotidiani, che intreccia pazienza e coraggio, ascolto e azione. E che chiede oggi, più che mai, la nostra presenza vigile e generativa».

Queste parole del Santo Padre Leone XIV rivolte ai vescovi italiani ci incoraggiano a proseguire il nostro percorso di educazione alla pace e per questo invitiamo tutte le donne e gli uomini di “buona volontà” a partecipare al Cammino della Pace: “Contro tutte le guerre”, il prossimo 30 giugno.
Il nostro camminare insieme per la Pace è un’iniziativa per dire da che parte vogliamo stare, per promuovere un impegno personale e collettivo per la pace e la riconciliazione. E’ un piccolo segno per partecipare alle sofferenze dei popoli che non hanno più casa, acqua, pane… non hanno più vita! Ma anche per dire il nostro NO alla corsa alle armi, sottraendo risorse per gli ospedali, le scuole, i servizi sociali e così continuare a distruggere lo Stato Sociale, soprattutto nei nostri paesi di montagna dove i diritti costituzionali sono calpestati e negati.
«Come si può continuare a tradire i desideri di pace dei popoli – si chiede papa Leone XIV – con le false propagande del riarmo, nella vana illusione che la supremazia risolva i problemi anziché alimentare odio e vendetta?».
Facciamo nostre le parole del card. Pietro Parolin: «È bene che ci sia una mobilitazione in generale per evitare la corsa al riarmo. Rientra nell’appello che Papa Francesco ha fatto nella ‘Spes non confundit‘, ovvero l’invito ad usare i fondi impiegati per le armi per risolvere i problemi della fame».

Il percorso del pellegrinaggio, che partendo dal Santuario della Madonna del Canneto di Roccavivava (appuntamento alle ore 17) raggiungerà la sede della Caritas (C.da Vivara), è di 7,5 chilometri (percorrendo la vecchia strada SP 15 a tratti anche ombreggiata, grazie agli alberi), ma ciascun partecipante è libero di percorrere la distanza che ritiene più adatta alle proprie forze, oppure di farsi trovare direttamente nella sede Caritas dove ascolteremo i messaggi inviati dal Patriarca della Terra Santa, card. Pierbattista Pizzaballa, dal card. Chrales Bo, arcivescovo del Myanmar, da padre Gabriel Romanelli, parroco di Gaza, da Suor Elena della Caritas del Sud Sudan, da Francesco, operatore Caritas in Ucraina, dalla giornalista inviata di guerra di Avvenire, Lucia Capuzzi. Il nostro vescovo, Mons. Camillo Cibotti, chiuderà il pellegrinaggio per la pace e “contro tutte le guerre” con un saluto e la benedizione.

Ai gestori di bar, negozi alimentari e altri esercizi commerciali, proponiamo di chiudere per dieci minuti (dalle ore 17,30 alle 17,40) le loro attività in segno di lutto ed esporre il seguente cartello (chi aderisce può inviare una email a caritastrivento@gmail.com oppure una foto whatsapps (339.2776551).
Grazie a tutti e vi aspettiamo.
don Alberto Conti