Dalle prime ore dell’alba, oltre 250 Finanzieri del Comando Provinciale di Roma stanno dando esecuzione a 19 ordinanze di custodia cautelare, emesse dal GIP del Tribunale di Roma, nei confronti di dirigenti e funzionari di ANAS SPA ed imprenditori titolari di aziende appaltatrici di primarie opere pubbliche.
Le investigazioni hanno consentito di accertare, tra l’altro, come siano stati falsati importanti appalti pubblici, compreso quello per la realizzazione della nuova sede ANAS di Campobasso, opera aggiudicata nel 2011.
Gli episodi corruttivi individuati sono risultati essere finalizzati a favorire l’aggiudicazione di gare d’appalto a determinate imprese, a velocizzare l’erogazione dei relativi pagamenti, a sbloccare i contenziosi in essere, a consentire la disapplicazione di penali riguardanti l’esecuzione di pubbliche commesse, ad assicurare indebiti indennizzi in relazione a procedure di esproprio, ovvero ad agevolare l’ottenimento di fondi maggiorati illecitamente.
Il mercimonio della pubblica funzione e la sistematicità dell’asservimento della medesima sono stati i tratti essenziali che hanno caratterizzato, per anni, l’operato dei pubblici funzionari infedeli oggi arrestati.
In cambio degli illeciti servizi prestati, abusando dei poteri derivanti dall’incarico ricoperto, i dirigenti ANAS SPA e gli esponenti politici indagati hanno ottenuto utilità e/o provviste corruttive dai titolari di aziende, affidatarie di commesse di opere pubbliche di interesse nazionale.
E’ stata accertata la corresponsione, da parte degli imprenditori, di provviste e/o utilità corruttive, in favore dei dirigenti ANAS SPA e dei politici coinvolti, pari a circa 800.000 euro, sottoposti a sequestro con l’operazione odierna.
Le investigazioni hanno consentito di accertare, tra l’altro, come siano stati falsati importanti appalti pubblici: dall’itinerario basentano (compreso il raccordo autostradale SicignanoPotenza) alla SS 117 Centrale Sicula – quest’ultima cofinanziata dalla Regione Sicilia – entrambi aggiudicati nel 2014, alla SS 96 Barese e alla SS 268 del Vesuvio, arterie stradali aggiudicate nel 2012, arrivando sino a turbare la gara per la realizzazione della nuova sede ANAS di Campobasso, opera aggiudicata nel 2011.
Emblematica la sintesi operata dal competente G.I.P. nel suo provvedimento: “un marciume diffuso all’interno di uno degli enti pubblici più in vista nel settore economico degli appalti”, reso ancora più “sconvolgente” dalla facilità di intervento del sodalizio per eliminare una penale, aumentare interessi e facilitare il pagamento di riserve, nonché, ancora più grave, far vincere un appalto ad una società “amica”, a discapito di altre risultate più meritevoli.
Sulla scorta dei consistenti elementi probatori raccolti, in data odierna, gli specialisti del G.I.C.O. hanno dato esecuzione ai provvedimenti emessi dal Tribunale e dalla Procura della Repubblica di Roma, ordinanza di custodia cautelare personale – in carcere ed agli arresti domiciliari, nei confronti di diciannove persone, per i reati di corruzione per l’esercizio della funzione e per atto contrario ai doveri d’ufficio [artt. 110, 318 e 319 c.p.], turbata libertà degli incanti (art. 353 c.p.), autoriciclaggio (art. 648-ter, comma 1, c.p.), favoreggiamento personale (art. 378 c.p.) e truffa (artt. 640 – comma 2 – punto 1) e 61 nn. 7-9 c.p.);
Oltre n. 50 le perquisizioni effettuate in Lazio, Sicilia, Calabria, Puglia, Lombardia, Trentino Alto Adige, Piemonte, Veneto, Molise e Campania: passate al setaccio anche le sedi ANAS di Roma, Milano e Cosenza.
Nel corso delle operazioni di p.g. odierne sono stati sottoposti a sequestro ulteriori 225.000 euro in contanti.