Offerta sanitaria inadeguata nel territorio di confine tra Abruzzo e Molise, l’onorevole Maria Amato (a sinistra nella foto, ndr) interroga il ministro della Salute.
Atto Camera -Interrogazione a risposta in commissione 5-01608 presentato da AMATO Maria testo di Giovedì 28 novembre 2013, seduta n. 127 AMATO . — Al Ministro della salute . — Per sapere – premesso che: le 4 province dell’Abruzzo si trovano tutte nella metà nord della regione ed i capoluoghi di provincia Chieti e Pescara sono separate da una distanza di soli 20 chilometri; il riordino della rete ospedaliera dell’Abruzzo ha determinato la trasformazione degli ospedali di Gissi e Casoli in presidi territoriali di assistenza con conseguente trasformazione delle Unità operative di pronto soccorso in punti di primo intervento; la scelta di avere come ospedali di riferimento gli ospedali provinciali ha condizionato il disegno della rete di emergenza urgenza con i due ospedali hub Chieti e Pescara; contemporaneamente la regione Molise ha declassato gli ospedali di Agnone e Larino; ci sono nel territorio delle province di Chieti e Pescara due sezioni di emodinamica una nell’ospedale di Chieti e una nell’ospedale di Pescara, con evidente concentrazione di risorse in tal senso; nel territorio meridionale dell’Abruzzo, inteso in kmq come metà sud della regione non ci sono punti di cura adeguati ad emergenze cardio-vascolari e neuro; lo stato di dissesto delle strade e l’obsolescenza del parco ambulanze determina per le aree di confine sud e le aree interne tempi di intervento di gran lunga superiori alla golden hour; occorrerebbe la realizzazione tempestiva di una più adeguata «rete del cuore», tenendo conto che nel piano sanitario regionale 2007, mai superato, era prevista una sezione di emodinamica presso l’ospedale di Vasto, promessa negli anni anche dall’attuale governo regionale e a tutt’oggi ancora alla fase progettuale–: di quali elementi disponga il Governo, anche per il tramite del commissario ad acta per l’attuazione del piano di rientro dai disavanzi sanitari, in merito a quanto esposto in premessa, in particolare, se nelle valutazioni dell’adeguatezza della rete ospedaliera dell’Abruzzo sia stata considerata la evidente mancanza di equità nelle risposte ai bisogni di salute delle popolazioni del sud e delle aree interne della regione conseguente alla scelta degli ospedali provinciali; se non ritenga che la rete di emergenza urgenza debba essere strutturata in relazione ai tempi di intervento reali e non attraverso coefficienti standard che non considerano la geografia territoriale; se sia a conoscenza che il territorio di confine tra Abruzzo e Molise ha, nonostante le molteplici segnalazioni ai livelli competenti da parte dei sindaci del territorio, una inadeguata risposta ai suoi bisogni di salute sia per l’emergenza urgenza, sia nella continuità assistenziale che per l’assistenza pediatrica e quali siano le iniziative di competenza che il Governo intende adottare.
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