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  • «Combatto lo spopolamento facendo del paese una residenza diffusa per gli over 65»

    Archiviato il modello della tradizionale casa di riposo, si punta a strutture diffuse dotate di tutti i comfort, dai servizi di ristorazione ai centri ricreativo-sportivi, passando ovviamente per i medici e infermieri di quartiere. Il modello è quello della cooperativa di servizi o di una cooperativa di comunità dove tutti i cittadini sono invitati a contribuire: proprietari di case, artigiani, commercianti, operatori sociali, tecnici e specialisti. «E’ il paese intero chiamato a realizzare questo progetto: occorrono manager capaci di gestire e imprenditori edili che si occupino della reperibilità e ristrutturazione delle case del centro storico. Qui le strutture disabitate sono circa cinquecento e un affitto raramente supera i 300 euro al mese».

    In una interessante intervista al Corriere il sindaco di un piccolo paese sardo spiega come combattere lo spopolamento trasformando il centro storico in una struttura ricettiva diffusa pensata per gli over 65. E se funziona in Sardegna perché non dovrebbe funzionare in Alto Molise o Alto Vastese?

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