CELENZA SUL TRIGNO – «Va bene la casa della salute, ma serve assolutamente il medico a bordo del 118 di Castiglione Messer Marino».
La richiesta, chiara e senza giri di parole, è stata rivolta da Fioravante Di Giovanni (primo a destra nella foto, ndr), direttore del distretto sanitario di Castiglione Messer Marino, al governatore d’Abruzzo, Luciano D’Alfonso, e ai vertici della Asl, nel corso dell’incontro pubblico di Celenza sul tema delle guardie mediche.
Secondo il dirigente medico Di Giovanni il progetto di D’Alfonso e dell’onorevole Maria Amato, quello di una casa della salute che dovrà sorgere dal nulla in appena centoventi giorni in località Canneto, sulla fondovalle Trigno, potrebbe rappresentare una risposta adeguata alle necessità sanitarie del territorio dell’Alto Vastese. In attesa di questi quattro mesi, sempre ammesso che il governatore e la Asl riescano a mantenere la promessa (e sinceramente ci credono in pochi a Celenza come negli altri centri montani, ndr), Di Giovanni ha indicato come assoluta necessità l’assegnazione di un medico a bordo dell’ambulanza del 118 di Castiglione Messer Marino.
«Il distretto sanitario di Castiglione ha un’ambulanza senza medico a bordo, – ha ricordato Di Giovanni – ed è a sessantaquattro chilometri dal più vicino ospedale abruzzese. Questo è immorale. La cosa da fare, – ha chiuso Di Giovanni guardando direttamente negli occhi il governatore D’Alfonso – è dotare il 118 di un medico».
Quindi medicalizzazione del 118 di Castiglione come primo atto da fare per dare un servizio sanitario migliore e più efficiente ai residenti dell’Alto Vastese.
La guardia medica di Celenza, occorre ribadirlo per chi non lo avesse capito, è spacciata. Sarà superata dalla casa della salute che dovrebbe nascere come per miracolo, non si sa bene con quali e quanti fondi, in località Canneto e in appena centoventi giorni. E magari la presenza del vicino santuario darà una mano nel compiere questo improbabile miracolo annunciato, come le riforme e il cronoprogramma di Renzi, dal governatore D’Alfonso.
Una sfida, parole sue, di D’Alfonso, sulla quale si giocherà la sua credibilità politica e la faccia. Proprio come disse Renzi all’inizio del suo mandato. Speriamo solo che le promesse di Luciano siano mantenute meglio di quelle di Matteo. Anzi, che siano mantenute, perché l’altro, Matteo, le spara solo grosse.
Francesco Bottone
effebottone@gmail.com
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