«Siamo d’accordo con i firmatari dell’appello on line, con petizione, “Lasciateci camminare in montagna“. È importante, camminare e pedalare. L’outdoor è l’unica strada vincente per il nuovo turismo montano post covid-19. Guide, sci alpinisti, escursionisti hanno unito le loro voci e sulla piattaforma Change.org hanno chiesto sostegno all’appello, ottenendo finora quasi 6.500 firme per la causa. Vogliono tornare a camminare, a respirare, all’aria aperta». Uncem, con questa nota, conferma che «è una buona proposta. Ma – continua – attenzione: anche Uncem fa un appello agli escursionisti, che vale oggi e domani. Non è un appello “nuovo”, lo ripetiamo da un po’. Chi va a camminare, in bici o a fare altri tipi di attività nelle zone montane, non dimentichi che lì c’è un paese, una comunità, un territorio che deve vivere. Ci sono negozi, esercizi commerciali di prossimità, multiprodotto e multifunzionali, che vanno sostenuti». Dunque l’appello Uncem: «Impegniamoci, ciascuno dei firmatari e tutti gli amanti della montagna, in occasione di ogni escursione, a non portarci tutto da casa – panino, acqua, prosciutto, formaggio, crostata comprati in un supermercato della città – e invece compriamo i prodotti per la gita e da riportare a casa in un Comune montano. Dieci euro a testa non sono molti, a ogni escursione. Dieci euro, in un negozio del paese delle valli alpine e appenniniche che tocchiamo. Non carità, non una questua. Ma una opportunità per un patto di territorio che fa bene all’economia della montagna e delle comunità».
Lasciateci camminare in montagna, Uncem: «Camminate pure, ma poi comprate in quei territori»
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