Da mediatore di stampo democristiano a capopolo ruggente e combattivo è un attimo. Il sindaco di Agnone, Daniele Saia, è pronto a guidare una legio linteata di discendenti dei Sanniti e marciare su Roma, «davanti al Quirinale o Palazzo Chigi», per protestare e soprattutto per difendere il diritto alla salute e alle cure sanitarie delle popolazioni che abitano nelle aree interne dell’Alto Molise.

Nel corso dell’incontro di presentazione del fascicolo sanitario elettronico, durante il quale la direttrice Matarante ha fatto il punto sulla situazione ospedale di Agnone, il primo cittadino è intervenuto senza nascondere la sua amarezza per quello che sta accadendo al presidio sanitario dell’Alto Molise. «Con l’amministrazione Carosella abbiamo fatto e firmato diffide alla Regione e all’Asrem, addirittura un ricorso al Tar, senza ottenere alcun risultato concreto. – ha esordito Saia – Inutile continuare sulla strada dello scontro. Meglio invece quella della leale collaborazione con l’azienda sanitaria la quale ci conferma che la volontà non è quella di chiudere il “Caracciolo”. Una volontà che deve fare i conti, però, con la carenza di personale e con il fatto che i medici non vogliono venire a lavorare ad Agnone. Non vi nascondo e non ce ne vergogniamo, che come Comune ci siamo rivolti ad Emergency, perché le aree interne dell’Appennino, dal punto di vista sanitario, non sono troppo dissimili dai teatri di guerra veri».

L’appello ad Emergency, dunque, per tentare di trovare medici disposti a venire a lavorare in Alto Molise. «Si sono dimessi altri due medici dal “Caracciolo”, – ha continuato il sindaco Saia – che possiamo fare? Non possiamo certo obbligarli a restare qui con la forza. Vedete, – ha aggiunto – questa sala sarebbe dovuta essere strapiena, invece siamo una cinquantina appena e vedo pochissimi giovani. Forse non c’è tutto questo interesse nei confronti dell’ospedale. Se volete andiamo a protestare a Roma, davanti a Palazzo Chigi o davanti al Quirinale, io sono pronto, ma dobbiamo essere in cinquemila».

Una sollevazione popolare contro i continui tagli ai servizi e in difesa del diritto alla salute e alle cure mediche, di questo si tratterebbe. Saia è pronto, pare abbia già fatto stirare la fascia tricolore, ma il popolo non mostra tutta questa volontà di combattere. Tornando allora a cose più realistiche, il sindaco ha aggiunto in chiusura: «Nel tentativo di rendere più attrattiva la sede di Agnone siamo pronti, come Comune, a fornire l’alloggio gratuitamente ai medici che vogliano accettare di venire a lavorare in Alto Molise».
Francesco Bottone
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