PESCARA – Un documento di quattro punti per emendare in zona Cesarini il piano faunistico venatorio in via di approvazione da parte della Regione Abruzzo. Più che una proposta una sorta di diktat. Cinquanta capisquadra si sono incontrati, nella serata di oggi, presso la sede della Provincia di Pescara, per stilare e sottoscrivere un documento da presentare in Regione, in particolare in Commissione agricoltura, al fine di proporre e ottenere delle sostanziali modifiche al piano faunistico venatorio. Presente all’incontro anche il consigliere regionale Guerino Testa, componente della Commissione agricoltura. Il documento sottoscritto si compone di quattro punti, quattro richieste chiare ed esplicite: 1 – la riperimetrazione della zona definita “non vocata” alla presenza del cinghiale, quella costiera che è stata estesa dal litorale fino alla zona pedemontana; le squadre di cinghialai chiedono che si utilizzi la perimetrazione fatta in precedenza, pare già assentita dall’Ispra, meno estesa di quella attuale; 2 – eliminare totalmente il limite dei cinquecento metri di distanza da oasi, riserve e parchi per la pratica della braccata; 3 – eliminare completamente la prescrizione in base alla quale nelle aree non vocate alla presenza del cinghiali le modalità operative del prelievo verranno definite dalla Giunta regionale, sentito l’Ispra, «dando preferenza ai sistemi di caccia individuale ed alla girata»; 4 – infine, punto più importante e collegato direttamente al precedente, e cioè che anche nella zona non vocata si possa praticare la braccata, o meglio una sorta di girata con qualche cane in più, fino ad un massimo di tre segugi. Questi dunque i quattro emendamenti richiesti dai cinghiali. Richieste non trattabili, se infatti non saranno accolte scatterà il piano B: lo sciopero delle squadre, che non si iscriveranno e non andranno a caccia. Domani stesso il documento sarà presentato il Commissione agricoltura in Regione e si tenterà di farlo sottoscrivere dalle varie forze politiche e anche dagli undici Atc d’Abruzzo.
Piano faunistico venatorio, i cinghialai alla Regione: «Mini braccata anche in zona non vocata»
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