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  • Piano regolatore, 130 imprenditori di Agnone ricorrono al Tar

    AGNONE – Le forze economiche della cittadina impugnano l’adozione del nuovo Piano regolatore generale (Prg) e ricorrono al Tar Molise. Chiesto l’annullamento delle delibere con cui l’amministrazione comunale di Agnone ha approvato il Piano regolatore. Tra le motivazioni del ricorso il fatto che il nuovo strumento urbanistico andrebbe contro l’interesse collettivo del paese. Centotrenta i cittadini tra imprenditori, artigiani, commercianti e lavoratori di aziende, che hanno sottoscritto il documento depositato al Tribunale amministrativo regionale il 27 aprile scorso.

     Cosa prevede il Prg e cosa vorrebbero gli imprenditori – Così come adottato dall’amministrazione comunale, il Prg – scrivono i ricorrenti – prevede quattro svincoli di accesso al paese nella sola zona nord-ovest di Agnone tra cui, in particolare, due nuovi ingressi: uno dalla zona San Lorenzo al viale Vittorio Veneto, l’altro dalla zona San Lorenzo a via Giovanni Ionata, in corrispondenza dell’ingresso del cimitero. Tale soluzione penalizza fortemente la zona centrale di Agnone e l’area artigianale – proseguono – sulle quali fino ad oggi si è investito, essendone stato pianificato programmaticamente lo sviluppo, ma che con il nuovo Prg sarebbero danneggiate economicamente e anche dal punto di vista sociale. Il piano regolatore prevede infatti quattro accessi nella zona nord-ovest e solo uno nella zona di “Agnone centro”: un accesso peraltro tortuoso, lungo, con una carreggiata sempre più stretta, con salite e discese, con curve strozzate e difficilmente percorribile soprattutto dagli autocarri e dagli autobus.

    Eppure,Via Aquilonia – sottolineano i 130 firmatari del ricorso – ha da sempre rappresentato l’asse viario più importante, essendo la strada più trafficata, percorsa anche dagli autobus, che negli anni ha visto la nascita di diverse attività commerciali. L’unica via di accesso tracciata nel PRG per questa parte della città non è affatto agevole e dunque pregiudica non solo il traffico commerciale, ma anche quello diretto all’area artigianale, per la quale non sono state previste altre infrastrutture di accesso diretto.

    Appelli inascoltati – Già nello scorso ottobre – chiariscono – dopo la prima adozione del nuovo piano regolatore, alcuni dei firmatari del ricorso al Tar avevano presentato al Comune un’osservazione (così come previsto dalla normativa in materia) in cui proponevano una soluzione diversa per l’accesso ad Agnone centro, con un progetto di realizzazione diverso che prevedeva una strada dritta, larga e senza particolari pendenze. Ma l’amministrazione l’ha respinta, salvo in una piccola parte, senza dare alcuna motivazione.

    Oggi i ricorrenti chiedono di annullare i provvedimenti comunali, per evitare la costruzione di strade che siano a beneficio solo di pochi, contro l’interesse collettivo. In particolare, si chiede ancora una volta all’amministrazione di adottare la soluzione tecnica già suggerita nell’osservazione presentata ad ottobre per facilitare l’accesso alla zona più popolata a livello commerciale ed imprenditoriale del paese, eliminando anche i due svincoli aggiuntivi previsti nell’area nord-ovest, che tra l’altro porterebbero alla cementificazione della zona San Lorenzo (dove c’è un’area archeologica!) e inciderebbero sul viale del cimitero, dove ci sono alberi secolari, croci e lapidi di soldati agnonesi morti durante i conflitti mondiali.

     

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