“A un anno esatto dall’insediamento della Giunta Roberti, il centrodestra viene ancora una volta allo scoperto: questa maggioranza non ha alcuna intenzione di risolvere i problemi dei molisani. L’unica preoccupazione che accomuna i membri dell’esecutivo è aumentare le poltrone, è autoconservarsi in vista dei prossimi appuntamenti elettorali.In una regione che perde migliaia di abitanti ogni anno, in cui i cittadini fanno i conti con una carenza cronica dei servizi minimi, il centrodestra pensa bene di dedicare non una ma due sedute di Consiglio per modificare lo Statuto dell’assise e raddoppiare la figura del Sottosegretario (Roberto Di Baggio, ndr). Una figura inutile e costosa che non migliorerà la macchina amministrativa, anzi va contro la necessità di ridurre la spesa istituzionale”.
E’ la dichiarazione congiunta dei consiglieri regionali, Andrea Greco, Angelo Primiani e Roberto Gravina che hanno votato no alla modifica dello statuto regionale che di fatto ha permesso di nomina un secondo sottosegretario.
“Di fronte a questo scempio l’assessore al Bilancio, Gianluca Cefaratti, avrebbe dovuto opporsi – riprendono i tre – Ma è evidente che le priorità della maggioranza siano rivolte più alle solite spartizioni di potere che a risolvere quei problemi che tengono ferma la nostra regione ormai da 20 anni.Zero: è quanto prodotto dal centrodestra finora, mentre il Molise continua a trovarsi di fronte alle stesse criticità di sempre. Basta guardare a quello che accade nel Trasporto pubblico locale: non c’è traccia del nuovo bando per il passaggio al gestore unico del servizio su gomma, mentre vengono addirittura tagliate corse dei treni aggravando le difficoltà dei pendolari. L’emergenza sanitaria resta gravissima. Anzi, si sta aggravando, visto che il Decreto Molise si è rivelato niente di più che uno spot e la filiera istituzionale di cui il centrodestra ha fatto un vanto per mesi si è già dimostrata inutile e improduttiva. Intanto, la Regione respinge le nostre richieste di fare luce sugli appalti in sanità o sulla gestione delle liste di attesa; l’Emodinamica di Isernia e il punto nascita di Termoli sono a rischio; la rete dell’emergenza-urgenza è in fase di smantellamento e la preoccupazione dei cittadini per il proprio diritto alle cure cresce. Ma il Molise è fermo su tutto: dai conti pubblici alle infrastrutture, dal lavoro alla crisi idrica, dall’agricoltura all’energia”.
Ed ancora sottolineano Greco, Primiani e Gravina “l’unica cosa su cui non siamo fermi sono le tasse: il solo risultato raggiunto da questo esecutivo è l’aumento dell’Irpef. Nel frattempo, il tasso di disoccupazione in regione supera di gran lunga la media nazionale.Come volevasi dimostrare, tutte le promesse fatte in campagna elettorale si sono rivelate vane e i problemi a cui è legato il futuro della nostra terra restano irrisolti. Di fronte a tutto questo, il Governo regionale si prende il lusso di aumentare le poltrone: l’ennesimo duro colpo alla dignità dei molisani, l’ennesima umiliazione all’intelligenza dei cittadini.Nessun passo avanti è stato fatto. Anzi, il Molise torna indietro. Un fallimento firmato dalla Giunta e dal presidente Roberti, che in Aula ha scelto la strada di un assordante e imbarazzante silenzio.Forse a chi governa questa regione non è chiaro: il Molise sta morendo per consunzione. E, come l’orchestra del Titanic, mentre la “nave” affonda il centrodestra continua a “suonare”.” concludono amareggiati.