La formula della diretta Facebook per comunicare con la Nazione non piace ai giornalisti. L’Ordine dei Giornalisti rilancia la richiesta dell’Associazione Stampa Parlamentare di tenere conferenze stampa da remoto «per consentire le domande mentre si garantisce la sicurezza sanitaria».
«Tutta la democrazia possibile in questi giorni va valorizzata. – si legge in una nota dell’Odg – Il pluralismo informativo non solo ne è un’espressione decisiva ma, per di più, giova a capire. Dopo la conferenza di ieri sera del presidente Conte era chiara a tutti la stretta, le attività che rimanevano aperte ma non quelle che erano obbligate a chiudere, con quali modalità e interazioni con le autorità competenti. Ma anche comprendere meglio l’uniformità fra le varie Regioni che avevano anticipato provvedimenti avrebbe aiutato. Siamo rispettosi dell’impegno strenuo di chi governa in questi giorni, chiediamo solo di aiutarci ad aiutare con le nostre funzioni che lo stesso presidente Conte, e per questo lo ringraziamo, ha sottolineato essere essenziali».
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Questa la nota dell’Associazione stampa parlamentare:
«In una fase straordinaria, drammatica per il Paese, l’Associazione Stampa parlamentare chiede che sia assicurata la massima trasparenza e completezza sulle decisioni che il governo sta assumendo. Sono in ballo i valori fondamentali della nostra comunità nazionale, per questo è essenziale che venga garantita agli operatori dell’informazione la possibilità di lavorare al meglio, in modo da assicurare ai cittadini un servizio accurato e approfondito. Riteniamo indispensabile che ci sia una comunicazione istituzionale idonea a garantire tempestività e completezza informativa. Abbiamo sollecitato e poi apprezzato la soluzione – annunciata nei giorni scorsi da palazzo Chigi – di tenere conferenze stampa in collegamento video da remoto, in modo da conciliare le esigenze di sicurezza sanitaria e quelle del pluralismo informativo. Non possiamo dunque che esprimere il nostro forte disappunto per l’ennesima diretta sulla pagina personale Facebook del Presidente del Consiglio, che ha tagliato del tutto fuori i giornalisti, com’è accaduto negli ultimi dieci giorni, in cui non c’è stata occasione per sottoporre domande al premier. Giornalisti pure riconosciuti dallo stesso Conte tra le categorie “che ogni giorno compiono atti di grande responsabilità verso il Paese”. Auspichiamo che situazioni del genere non si ripetano nei giorni a venire, rilanciando invece la richiesta che nel più breve tempo possibile si svolga una conferenza stampa per poter approfondire i nuovi provvedimenti, formula che riteniamo debba essere la norma, ancor più in un periodo così difficile”. (ANSA)