Anche nel 2022 appena trascorso l’obiettivo di prevenire e reprimere ogni forma di illegalità ambientale e, in particolare la tutela della fauna selvatica, ha guidato l’azione dei Carabinieri Forestali dipendenti del Gruppo di L’Aquila che sono stati impegnati in numerosi controlli antibracconaggio.
Sulla materia sono stati effettuati 2274 servizi caccia e pesca, controllate 882 persone, comminate 65 sanzioni amministrative – per un importo complessivo di circa 5500,00 euro -, una persona denunciata all’Autorità Giudiziaria e un sequestro di un’arma.
La fauna selvatica omeoterma è tutelata non solo da leggi nazionali e regionali ma anche da direttive e regolamenti europei, che sottolineano l’ampia valenza del patrimonio naturalistico anche oltre i confini di ciascuna nazione. Infatti, gli animali selvatici rivestono un ruolo ecologico all’interno degli ecosistemi naturali e nel contesto agrosilvopastorale che non può essere depauperato. Per questo le norme disciplinano le modalità di prelievo delle varie specie, vietando mezzi di cattura non selettivi (es. reti, trappole, etc) e mezzi di richiamo elettroacustici.
Sulle linee di indirizzo europee, si è appena conclusa la prima fase dell’Operazione “Fauna sicura” 2023 che ha visto coinvolte le Stazioni Carabinieri Forestale del territorio aquilano. Nel corso di tale mirata campagna, svolta in ambito europeo dal primo al 10 gennaio scorsi, i militari hanno effettuato 112 controlli sull’attività venatoria, elevando 13 sanzioni amministrative per un ammontare complessivo di circa 1500 euro; la Stazione Forestale di Rocca di Mezzo (AQ) ha inoltre deferito all’Autorità Giudiziaria un uomo di anni 41, poiché ha introdotto un fucile automatico nel Parco Regionale Sirente Velino, in comune di Ovindoli (AQ), senza la prevista autorizzazione in violazione alla Legge 394/191, art. 11 comma 3.
I controlli svolti sono mirati alla verifica della legittimità delle licenze di porto di fucile per uso caccia, al rispetto dei confini delle aree dove questa è preclusa (aree Parco), al rispetto delle norme sull’utilizzo dei mezzi per l’esercizio dell’attività venatoria, sulle specie cacciabili (indicate dalla Legge 157/92) e sulle autorizzazioni degli appostamenti fissi.