Utilizzando le rilevazioni rese possibili dalle moderne tecnologie di cura del diabete, come i sensori per il glucosio, uno studio realizzato dalla Asl e dell’Università di Chieti dimostra che i livelli di glucosio fluttuano durante il giorno, correlandosi anche ai cambiamenti della temperatura atmosferica.
Il lavoro nasce dalla collaborazione scientifica tra il servizio regionale di diabetologia pediatrica dell’ospedale di Chieti, di cui è responsabile Stefano Tumini, e il laboratorio di fisica dell’atmosfera e clima dell’università “Gabriele d’Annunzio” di Chieti-Pescara, diretto dal professor Piero Di Carlo.
I risultati dimostrano che, durante le ondate di calore, si evidenziano deviazioni pronunciate delle glicemie a indicare effetti rilevanti delle temperature estreme sui livelli di glucosio. I risultati ottenuti sottolineano la necessità di integrare i parametri meteorologici nella gestione del diabete e nei progetti di sperimentazione clinica.
Gli autori concludono che «l’educazione strutturata all’autogestione del diabete dei pazienti e delle loro famiglie deve includere informazioni adeguate sugli effetti delle variazioni estreme della temperatura specialmente sul rischio di ipoglicemia. Inoltre, un’eccessiva inerzia terapeutica nell’adeguamento delle dosi di insulina in corso di rapide variazioni climatiche può tradursi in un peggioramento del controllo metabolico».
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