TRIVENTO – Chi avrebbe mai potuto immaginare che Coretta Scott King, vedova di Martin Luther King, Nelson Mandela, Bernie Ecclestone, Enzo Ferrari, Barack e Michelle Obama, i più importanti piloti della Formula Uno, Mauro Forghieri, Winnie Mandela o Ferruccio Lamborghini, avessero mai avuto a che fare col Molise? Ebbene se si va a Trivento in questi giorni si può incrociare Luigi D’Ovidio, un migrante che non ti aspetti, imbarcatosi a 16 anni per il Sudafrica nel 1956 e finito nei box della Formula Uno dal 1961 al 1981 grazie ad un’abilità innata verso la meccanica che gli ha consentito di collaborare, conoscere e stringere amicizie con Niki Lauda, Clay Regazzoni, Emerson Fittipladi, Ayrton Senna, Ronnie Peterson, Jody Scheckter, giornalisti, imprenditori, attori, sponsor, costruttori e case automobilistiche come la Lotus, la Mc Laren, la Ferrari o la Wiliams.
«Ieri sera con un entusiasmo contagioso mostrava foto, lettere e materiali con Nelson Mandela, campioni del mondo di Formula Uno, ed esponenti di spicco mondiale della medicina, dell’imprenditoria e dell’arte. – racconta il consigliere regionale Michele Petraroia – Un vulcano sempre in movimento da Johannesburg a Durban fino a Lisbona dove conobbe la moglie al Gran Premio Automobilistico del 1969, con tre passaporti in tasca e una rete di amicizie che ogni anno lo porta a Londra per festeggiare insieme a Bernie Ecclestone, la chiusura del mondiale di Formula Uno. Estroso, caparbio e geniale, da bianco si schierò con l’Africa National Congress sostenendo a proprio rischio e pericolo la causa antirazzista fin dagli anni sessanta in pieno apartheid quando un nero che circolava oltre le 17.30 veniva fermato dalla polizia. I tanti collaboratori delle sue aziende lo chiamano per nome, lui gira in jeans e camicia, odia i formalismi e non ama chi abusa del proprio potere a danno di chi non può difendersi. Finanzia orfanotrofi, scuole e cause di beneficenza, e con la moglie scelse di adottare una bimba di pochi mesi costretta ad una disperata e costosissima operazione cardiochirurgia. Oggi Namy ha 19 anni e condivide con le due sorelle tutto ciò che Luigi ha costruito, come ebbe modo di chiarire a Michelle Obama in occasione di una sua visita alla famiglia Mandela dove Luigi è di casa. Più si conosce il Molise fuori dal Molise e più si rimane affascinati da figure preziose che potrebbero offrire gratuitamente e volentieri opportunità incredibili al nostro territorio. Come ha detto Luigi ieri sera basterebbe non fargli una salatissima multa come capitò a lui negli anni settanta quando portò su una Lamborghini per la prima volta la moglie a Trivento».