“Approvata all’unanimità in commissione Sanità la risoluzione del 01.08.2017 proposta dal sottoscritto e dal gruppo di Forza Italia e sottoscritta da altri consiglieri inerente il grave problema circa specifiche indennità di rischio tagliate dal Governo regionale ai dottori in servizio presso le Guardie mediche”. A comunicarlo è il consigliere regionale Mauro Febbo che specifica come “sono soddisfatto della votazione unanime e soprattutto del parare favorevole alla nostra interpellanza anche da parte dei commissari del Partito democratico che di fatto sfiduciano l’operato dell’assessore Paolucci e di questo esecutivo regionale che continua a fare solo pasticci. Da subito – spiega Febbo – abbiamo denunciato e chiesto che venisse rivista e bloccata gli effetti della la DGR n. 398/2017 al fine di verificare la sua legittima dall’Avvocatura regionale e, soprattutto, credo che sia assurdo richiedere ai medici le indennità di rischio percepite fino ad oggi. Ci sono Regioni, vedasi la Calabria, Basilicata, Lazio ecc… , che hanno approvato provvedimenti per congelare la sola indennità. Adesso con tale risoluzione approvata spero la Giunta Regionale torni sui propri passi e trovi una soluzione prima che gli effetti della DGR appena approvata si trasformino nell’ennesimo pasticcio creato da questo esecutivo regionale, così da determinare l’annullamento da parte dei medici dello stato di agitazione creando disservizi soprattutto nelle aree interne. Infatti, le conseguenze della DGR 398/2017 andrebbero a cancellare, in modo unilaterale e senza alcuna motivazione, un’importante parte normativa ed economica di quel contratto, ledendo i diritti acquisiti dei professionisti medici”. “Ricordo – aggiunge ancora Febbo – come la Giunta regionale, con la DGR numero 398 del 18 luglio scorso, ha deciso che dal prossimo 1 agosto i medici non percepiranno i 4 euro in più per ogni ora di lavoro, una cifra che va ad aggiungersi ai 22 euro l’ora stabiliti dal contratto nazionale e al contempo chiede alle singole ASL di attivarsi per recuperare tutte le somme fin qui illegittimamente elargite che ammontano a 60 mila euro circa a dottore. Va sottolineato che sugli importi richiesti i medici hanno già pagato le imposte ma soprattutto che la indennità è la congrua contropartita ad un servizio che gli stessi forniscono a totale loro rischio e pericolo, infatti le stesse Asl non forniscono alcun supporto neanche di vigilanza.
E’ notizia di qualche ora fa che propria una dottoressa del servizio di guardia medica sia stata violentata. Quindi è indispensabile trovare tutte le soluzioni possibili al fine di salvaguardare i contratti prima di incorrere possibili contenziosi mossi dal personale medico a seguito dell’approvazione della DGR n. 398/2017. Per questi motivi – conclude Febbo – oggi la Commissione Sanità ha valutato pertinente la soluzione proposta dal gruppo di Forza Italia e si è votato all’unanimità affinché il governo regionale torni al più presto ad esaminare tale problema che riguarda circa 400 dottori e trovi una soluzione più consona e soprattutto che rispetti il lavoro gravoso dei medici impegnati in territori difficili”.