ROSELLO – E’ esclusa ogni causa antropica, bracconaggio compreso, per il decesso di un esemplare di lupo rinvenuto nei pressi di un allevamento zootecnico di Rosello, al confine tra il Sangro e l’Alto Molise.
L’animale è stato trovato questa mattina ed è stata immediatamente inoltrata una segnalazione ai Carabinieri forestali e al servizio veterinario della Asl. Sul posto si è recata una pattuglia di Fara Fliorum Petri in supporto ai militari di Villa Santa Maria per tutti i rilievi del caso. I segni lasciati sul terreno e sulla neve in particolare non hanno lasciato dubbi ai militari i quali hanno ricostruito l’accaduto. Si è trattato di un episodio del tutto naturale, l’epilogo di una lotta furibonda tra il predatore, il lupo appunto, e una preda, in questo caso un cinghiale.
«La scena è completamente coperta di sangue, – spiega all’Eco il fotografo naturalista Dario Rapino, intervenuto sul posto visto che danni monitora un branco di lupi che vive in quella zona di confine tra Abruzzo e Molise – segno evidente di una classica battaglia per la sopravvivenza tra lupi e cinghiali. La lupa, un esemplare giovane, un cucciolo, è rimasta uccisa chiaramente dalle possenti difese del cinghiale, un grosso ungulato che più volte ho visto e notato in zona. Probabilmente, anzi sicuramente alla battaglia hanno preso parte anche i cani da pastore del vicino allevamento, visto che presentano ferite in varie parti del corpo».
La lupa presenta una frattura del bacino e una profonda ferita nella zona interna della coscia. Probabilmente le zanne del cinghiale hanno reciso l’arteria femorale causando il decesso del predatore per dissanguamento. Sul posto anche il servizio veterinario della Asl, nella persona del dottor Fabrizio Di Fonzo e della dottoressa Alessia Ioannoni, che ha successivamente trasferito l’animale presso l’istituto zooprofilattico per tutte le analisi del caso, atteso che si tratta di un animale protetto e dunque utilizzato per ricerche scientifiche.
Francesco Bottone