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  • Agnone e l’Altissimo Molise stregano la delegazione della stampa estera

    AGNONE. E’ stata particolarmente utile la visita di due giorni effettuata in Agnone e Alto Molise da un drappello di giornalisti esteri (nella foto) di nove nazionalità (Australia, Belgio, Egitto, Germania, Russia, Spagna) guidati dai due vice-presidenti Philip Willan (inglese) e Cristina Gonzalez (venezuelana) e dal segretario Yossi Bar (israeliano). L’invito era stato loro rivolto dall’Università delle Generazioni nel contesto dell’S.O.S. “Agnone paese in vendita per non morire” e del “Movimento contro lo spopolamento per il riequilibrio territoriale”. L’iniziativa promozionale è stata supportata economicamente in massima parte dall’imprenditore agnonese Giuseppe Marcovecchio, titolare dell’Edilizia Artigiana, con l’intento di rilanciare Agnone e l’Alto Molise, complessivamente in grave crisi socio-economica e demografica, ed è stata sostenuta dall’associazione culturale “Tradizioni e Sviluppo” nonché da alcuni sponsor locali (Caseificio Franco Di Nucci, Caseificio Di Pasquo, Fonderia di Campane Marinelli, Artigianato Artistico di Filippo Catolino, Dolciaria Labbate-Mazziotta, Oleificio “La Sorgente”) con il concorso della stampa locale e di vari operatori della ricettività.

    I giornalisti esteri intervenuti si sono impegnati non soltanto a rilanciare in tutto il mondo l’S.O.S. contro lo spopolamento altomolisano, ma si sono detti disponibili, come associazione, a contribuire a realizzare in Agnone “La Casa della Stampa” ovvero una postazione alberghiera attrezzata informaticamente dove operatori dell’informazione di tutto il mondo abbiano la possibilità trascorrervi vacanze ma anche soggiorni di lavoro brevi, medi e lunghi nella tranquillità di queste montagne che hanno un “verde che rigenera” e “tante di quelle bellezze da sembrare un ricco e magnifico bouquet” (parole di alcuni di loro). In particolare, il giornalista egiziano Rifaat El Nagar (oltre ad avere preparato un ampio servizio per l’emittente televisiva globale “Al Arabiya” che vanta 250 milioni circa di utenti in tutto il mondo, gemella di Al Jazeera) si è detto disposto a portare in Molise (trovando però attrezzature ricettive adeguate) alcune squadre di calcio dei Paesi del Golfo Persico per gli allenamenti estivi ma anche altre categorie professionali. Pure in tale senso potrebbe essere promettente l’incontro avuto in Agnone dal Vice Presidente della Regione Molise Michele Petraroia con la nutrita delegazione della Stampa Estera.

    Ovviamente, i giornalisti, rimasti meravigliati per la ricchezza delle attrazioni altomolisane (“proprio tantissime ed inaspettate in così pochi chilometri quadrati” hanno detto) si sono ripromessi di ritornare individualmente, con le proprie famiglie o con altri colleghi per approfondire meglio la conoscenza di luoghi e persone, pure al fine di rafforzare una collaborazione solidaristica e socio-economica-culturale che contribuisca al mantenimento di una bella ed interessante città d’arte quale è Agnone con tutti i suoi circostanti borghi, vere “perle” dell’Appennino.

    Dunque, “Agnone e l’Alto Molise hanno “stregato” anche i giornalisti esteri i quali – ci ha dichiarato Domenico Lanciano che li ha accompagnati nei due giorni di tour  – speriamo possano essere nostri grandi alleati contro lo spopolamento per la rivitalizzazione demografica e il rilancio turistico di queste nostre montagne. Intanto mi giungono telefonate da altri centri molisani che vorrebbero prendere ad esempio l’iniziativa agnonese contro lo spopolamento ed essere da noi aiutati ad organizarsi. E’ quindi auspicabile che tutti i Comuni del Molise si coalizzino, anche istituzionalmente, per ottenere in tal senso il massimo dei risultati di rivitalizzazione e valorizzazione dei propri paesi. L’Università delle Generazioni sta lavorando, assieme ai suoi sostenitori, affinché molti altri giornalisti italiani ed esteri vengano a perorare la nobile causa della salvezza di Agnone e dell’Alto Molise, sensibilizzando così anche tutti gli altri 12 mila borghi che in Europa rischiano di spopolarsi completamente facendo morire una intera civiltà rurale e periferica. E mentre le città scoppiano, i paesi muoiono. E’ assolutamente irrinunciabile lavorare per il riequilibrio territoriale, nostra unica e sola salvezza”.

     

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