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  • Estratti di Gymnema sylvestre combattono la crescita delle cellule tumorali nel cervello

    Estratti di Gymnema sylvestre si rivelano capaci, in laboratorio, di combattere la crescita delle cellule tumorali. Questo apre nuovi percorsi alla cura dei tumori cerebrali: la possibilità dell’utilizzo di estratti naturali in affiancamento alle terapie standard. La Gymnema sylvestre è una pianta tipica di Asia, Africa e Australia, utilizzata da alcune pratiche mediche tradizionali (nella medicina Ayurvedica) contro il diabete. Una ricerca del Laboratorio di Neuropatologia Molecolare dell’IRCCS Neuromed di Pozzilli ha esaminato la possibilità che le sostanze estratte da questa pianta possano contribuire alla terapia di una delle più aggressive forme di tumore cerebrale: il glioblastoma multiforme.

    La ricerca, pubblicata sulla rivista Biology, ha mostrato risultati incoraggianti, in quanto la crescita cellulare è stata significativamente inibita quando le cellule tumorali sono state trattate con estratti da Gymnema sylvestre, regolando il metabolismo delle cellule maligne. Ma i ricercatori sono andati oltre, studiando il meccanismo attraverso il quale agirebbero le sostanze di origine vegetale.

    “Abbiamo visto – dice Antonella Arcella, Laboratorio di Neuropatologia Molecolare del Neuromed – che l’azione sulla crescita cellulare e sul metabolismo delle cellule di glioblastoma si svolge attivando il meccanismo di autofagia”.

    L’autofagia è il processo attraverso il quale, normalmente, le cellule distruggono i loro componenti per rinnovarli. La massiccia attivazione di questo sistema, ottenuta attraverso gli estratti di Gymnema, porta in questo caso alla morte delle cellule tumorali.

    “Queste osservazioni – continua Arcella – sono un ulteriore contributo del nostro laboratorio alla ricerca di soluzioni che possano affiancarsi alle terapie convenzionali, che naturalmente restano la base fondamentale della terapia contro il glioblastoma. Dobbiamo ricordare che questo tumore è uno dei più aggressivi, e il suo trattamento, sia chirurgico che chemioterapico, è particolarmente difficile. Ecco perché c’è una grande attenzione verso l’uso di sostanze naturali come agenti complementari”.

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