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  • Festa 2 giugno, Saia: «La storia la scriviamo noi cittadini con le nostre azioni quotidiane»

    «Trasformiamo i problemi che “incupiscono e scoraggiano” in sfide, “capaci di trasformare un nodo duro in un’opportunità feconda”. La storia la scriviamo noi cittadini con le nostre azioni quotidiane, il futuro dell’Italia repubblicana è nelle nostre mani se sapremo progettare insieme nuovi capitoli della storia Repubblicana che siano pieni di risvolti utili e vantaggiosi per tutti».

    E’ un passaggio del discorso pronunciato questa mattina dal sindaco di Agnone, Daniele Saia, dopo aver deposto una corona di alloro ai piedi del monumento ai caduti, in occasione della festa della Repubblica.

    «I giovani devono partecipare alle trasformazioni in atto nel Paese e non subirne gli effetti. Lavorare in un Paese diverso dal proprio deve essere una scelta e un’occasione per accrescere la propria formazione. Non può essere una fuga necessaria. I giovani chiedono di essere ascoltati. – ha continuato Saia – Sono l’energia vitale che va velocemente reintrodotta nel motore dell’Italia. In questo clima di disimpegno politico e di sentimento di sfiducia giovanile, è compito delle istituzioni politiche, scolastiche, sociali coinvolgere maggiormente i giovani e far sì che si sentano attori proattivi della società, uscendo da quell’immobilismo che spesso ci attanaglia e attivando un confronto intergenerazionale alla base di un sviluppo fattivo del nostro Paese.

    L’impegno per il bene comune deve rappresentare lo scopo di una politica ben fatta, la sua dimensione qualificante e favorire la ricerca di quelle condizioni della vita sociale che permettono alla collettività di raggiungere più facilmente e pienamente quel desiderato benessere sociale collettivo. Il valore del res pubblica, il “bene comune” come già affermava Cicerone nella civiltà romana, è incompatibile con qualsiasi forma di governo che faccia prevalere l’interesse privato su quello pubblico, lo spirito di fazione su quello di concordia e in tal senso dipende da ciascuno di noi e dalla volontà di superare la visione individualista, a favore dell’altruismo e della tutela dell’unità e dignità di tutte le persone».

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