Coinvolgente, commovente e altamente formativo l’incontro on-line che gli studenti delle scuole superiori dell’Istituto di Agnone hanno avuto con Salvatore Borsellino fratello del magistrato Paolo assassinato da Cosa Nostra il 19 luglio 1992 a Palermo.
L’appuntamento dal tema: “Conoscere le mafie per diffondere il valore della legalità” è stato organizzato in collaborazione con la Scuola di formazione all’impegno sociale e politico “Paolo Borsellino” nell’ambito del progetto alla legalità e alla Cittadinanza attiva e dell’insegnamento all’educazione civica. La finalità dell’evento vuole inoltre perseguire i principi di legalità e solidarietà nell’azione individuale e sociale promuovendo valori di contrasto alla criminalità organizzata e alle mafie.
All’incontro, moderato dalla docente Lucia Marinelli, è intervenuto anche don Alberto Conti, direttore della Caritas diocesana di Trivento, che da anni collabora con le scuole dell’alto Molise alla realizzazione di progetti su legalità, solidarietà e difesa dell’ambiente.
Salvatore Borsellino, dopo la strage di via D’Amelio, seguendo le orme di Antonino Caponnetto e di suo fratello Paolo, si è dedica a sensibilizzare le giovani generazioni sui temi quali la mafia, il malgoverno, le collusioni tra politica e poteri occulti.
L’incontro con gli studenti agnonesi – ha riferito la dirigente scolastica Tonina Camperchioli – è stato molto emozionante perché costellato da ricordi riguardanti la famiglia Borsellino, l’importanza e il ruolo della madre, l’infanzia, l’amicizia con Giovanni Falcone, gli studi, le scelte di vita che hanno portato i fratelli su strade diverse. Salvatore Borsellino ha parlato con i ragazzi raccontando della sua storia sofferta di fratello e di testimone, oltre ha ribadire l’impegno e la lotta contro la mafia svolta da chi con coraggio ha dato la propria vita per combatterla.
Ha parlato dei valori in cui credeva fermamente Paolo: la pratica della legalità e la profonda fede in Dio, la fiducia nei giovani e l’ottimismo, la paura, certamente, ma anche il coraggio di non farsi condizionare dalla paura. E poi l’abbraccio alla pianta d’olivo fortemente voluta dalla mamma a ricordare non solo Paolo ma il martirio di tutti i ragazzi della scorta il cui sangue scorre sempre nella linfa della pianta della pace.
“Studiate, studiate, studiate. Informatevi, informatevi, informatevi. Solo l’istruzione e la cultura vi renderanno liberi”. Il monito finale di Salvatore Borsellino ai ragazzi prima di congedarsi.
Adele Marinelli