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  • Messa in sicurezza del fiume Sangro, i sindaci pressano la Regione

    I sindaci Enrico Di Giuseppantonio (Fossacesia) e Nino Di Fonso (Torino di Sangro), in una nota congiunta, chiedono alla Regione interventi di messa in sicurezza del fiume Sangro, soprattutto alla foce dove ci sono molti tronchi di alberi in acqua da togliere.

    «Tutte le volte che si verificano condizioni meteo favorevoli all’ingrossamento dei fiumi, il Sangro, tra i corsi d’acqua più importanti d’Abruzzo, mette a rischio con esondazioni e allagamenti i territori attraversati – sottolineano i sindaci -. E’ capitato spesso negli ultimi decenni e si sono registrati gravi danni ad alcune infrastrutture quali i ponti che l’attraversano e pericolo per le zone abitate che sono a ridosso del fiume. Tra l’altro, la Val di Sangro ospita il più importante agglomerato industriale della nostra regione, nonché linee ferroviarie e fondamentali strade di collegamento tra Nord e Sud d’Italia e verso Lazio e Molise. Si è parlato tanto di opere utili a contenere il rischio idraulico e alcuni interventi, per la verità, nel passato sono stati fatti. I cambiamenti climatici in atto, ci obbligano a rafforzare la prevenzione perché i fenomeni atmosferici sono imprevedibili e di inaspettata violenza – evidenziano Di Giuseppantonio e Di Fonso -. Pertanto, chiediamo che la Regione proceda nel più breve tempo possibile a rendere sicuro il fiume che, in molti tratti, presenta una folta vegetazione, tra cui alberi, che se trascinati verso la foce, che si trova sui nostri territori comunali, finiscono per condizionare fortemente il regolare deflusso dell’acqua verso il mare. Una richiesta che trova la sua ragione con quanto avvenuto in passato, più precisamente nell’ ottobre 2004, quando tronchi di arbusti, insieme ad altro materiale, furono trascinati a valle e causarono il cedimento del ponte sulla Statale 16 Adriatica, tra Fossacesia e Torino di Sangro. A nostro avviso è fondamentale scongiurare situazioni di pericolo in caso di piena con eventuali danni a cose e cittadini».

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