SAN PIETRO AVELLANA – L’esame autoptico svolto presso l’istituto zooprofilattico di Isernia dai veterinari ha chiarito ogni dubbio: la lupa trovata morta al bordi della fondovalle Sangro nei giorni scorsi non è stata investita, bensì presa a fucilate.
A confermarlo all’Eco è il veterinario Antonio Liberatore, esperto di fauna selvatica, che insieme ai colleghi ha estratto dal corpo della lupa un proiettile di piombo (foto in apertura, ndr).
«Non è detto che quello sia l’unico colpo esploso, perché abbiamo trovato un’altra lesione passante probabilmente causata da una palla “asciutta” o slug. Non essendo rimasta nel corpo dell’animale non è stato possibile stabilirlo con esattezza, probabilmente si tratta della ferita lasciata dal una palla singola passante esplosa in sequenza dallo stesso fucile, oppure della lesione inferta da un’aggregazione di pallettoni. Quindi non si è trattato di un investimento, come ipotizzato in un primo momento, ma di un vero e proprio atto di bracconaggio. Non è nemmeno ipotizzabile l’errore durante una battuta di caccia, perché in questo periodo la caccia è chiusa. Non ci sono dubbi, un atto di bracconaggio assolutamente intenzionale».
Il proiettile di piombo estratto dal corpo della lupa (foto a sinistra, ndr) non lascia spazio ad interpretazioni di sorta: qualcuno ha sparato con un fucile contro la lupa, intenzionalmente, ferendola a morte. E’ estremamente improbabile, tuttavia, che l’atto di bracconaggio contro un animale protetto come il lupo si sia verificato lì sulla fondovalle Sangro, dove è avvenuto il rinvenimento della carcassa, una strada molto frequentata e tra l’altro a ridosso di una stazione di servizio. E’ ipotizzabile dunque che qualcuno abbia sparato alla lupa altrove e che l’animale ferito si sia portato in quella zona, al bordo della carreggiata, dove poi è morto a causa delle lesioni interne riportate. Una ipotesi che viene confermata anche dal dottor Liberatore: «Gli animali feriti tendono a portarsi nei pressi di corsi d’acqua e quindi è ipotizzabile che quella lupa, una volta colpita, abbia cercato di raggiungere il Sangro, ma probabilmente non è riuscita ad arrivarci perché la morte è sopraggiunta».
Intanto nella mattinata di oggi è stato recuperato un altro esemplare di lupo, investito la scorsa notte sul territorio comunale di Cantalupo, a poca distanza da un’altra carcassa rinvenuta sulla sede stradale, un capriolo femmina tra l’altro in stato di gravidanza.
Francesco Bottone
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