I sindaci del Vastese e dell’Alto Vastese, in questi giorni, hanno avvisato la cittadinanza che presso gli uffici comunali «si sta predisponendo una petizione popolare da inviare alle autorità competenti al fine di affrontare e risolvere l’annoso problema del sovrappopolamento di cinghiali che ormai, oltre che un disastro per le colture, rappresenta un serio problema per la pubblica incolumità».
Per partecipare alla petizione i cittadini dovranno recarsi in Comune, presso l’ufficio anagrafe, muniti di un valido documento di riconoscimento.
«Il termine improrogabile per la firma della petizione è fissato per il 7 giugno alle ore 12. – si legge negli avvisi pubblici firmati dai sindaci – Considerata l’importanza della petizione indissolubilmente legata al numero di firme, si auspica la massima partecipazione possibile».
Una raccolta firme su vasta scala, dunque, che coinvolgerà tutti i Comuni, innescata probabilmente dal neonato comitato messo su dalla avvocato del foro di Vasto, Angela Pennetta, proprio per tentare di dare una soluzione al problema cinghiali. Al momento, oltre ai circa tre mesi all’anno di caccia in braccata che probabilmente acuiscono il problema anziché contribuire a risolverlo, l’unico metodo di contenimento della specie invasiva è, o meglio era, il selecontrollo praticato dalla Polizia provinciale e da alcuni ausiliari volontari. Il problema è che la Polizia provinciale ha pochi agenti abilitati al prelievo in tutta la Provincia e ai volontari è arrivato lo stop dalla recente sentenza della Corte costituzionale. L’escamotage sarebbe quello di far sparare i proprietari o conduttori di fondi, opzione prevista dalla legge, ma anche questa possibilità è al momento poco sfruttata, per incomprensibili motivi. Al netto del continuo e diffuso bracconaggio, si abbattono pochi cinghiali rispetto all’enorme numero presente sul territorio. Un problema che necessita di essere affrontato in chiave politica, aprendo ad esempio il prelievo nelle aree protette oggi precluse a qualsiasi forma di controllo. La petizione popolare dovrebbe servire proprio a questo, a far capire all’assessore regionale alla Caccia, Emanuele Imprudente, che è arrivato il momento di agire. Perché vanno bene le firme, ma forse è più efficace il piombo per contenere il numero di cinghiali.
Francesco Bottone
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