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  • Esposto ai Forestali: «Procedure autorizzative incerte e confuse, l’abete per il Papa va sequestrato»

    «Ho appena inviato alla Regione Molise ed ai Carabinieri Forestali di Isernia una PEC richiedendo in via di urgenza il sequestro dell’abete che dovrebbe essere tagliato la prossima settimana». E’ quanto comunica il giornalista e fotografo naturalista Dario Rapino, che sta conducendo una solitaria battaglia mediatica e legale contro l’abbattimento di un abete bianco in agro di Agnone che dovrà essere donato al Papa, inspiegabilmente però dal Comune di Rosello, per diventare un albero di Natale.

    «Segnalo a quanti in indirizzo che un esemplare di abete bianco, alto circa 30 metri e con un’età stimabile in circa 200 anni, sito nell’abetaia di Montecastelbarone, sarà nei prossimi giorni tagliato per esserne fatto dono – per iniziativa del Comune di Rosello (Chieti) – alla Città del Vaticano in occasione delle prossime festività natalizie. -scrive nell’esposto Rapino – Detto albero, alla luce delle rilevazioni geolocalizzate con GPS, trovasi in territorio di Agnone (precisamente alle coordinate 41,86468° N e 14,37595° E). Dalle notizie apprese dalla stampa, le procedure autorizzative per il taglio sarebbero incerte e confuse, poiché il sindaco di Agnone nulla ha saputo riferire in merito, mentre quello di Rosello avrebbe fatto riferimento ad un’autorizzazione concessa pochi giorni orsono dalla Regione Abruzzo, che non ha confermato la circostanza, trattandosi di un albero posto al di fuori della propria competenza amministrativa, ed anche, contraddittoriamente, dalla Comunità Montana Alto Molise, la quale, tuttavia, non avrebbe alcun potere al riguardo, essendo noto che i tagli boschivi possono essere autorizzati solo dall’ente Regione Molise».

    «Da una verifica eseguita in loco, – spiega Rapino – l’abete è già stato delimitato e sono già state poste in essere le operazioni preliminari per il taglio, che è pertanto imminente. Alla luce di quanto innanzi, si richiede ogni opportuno accertamento al riguardo, procedendo in via di estrema urgenza al sequestro dell’albero, soprattutto in ragione della circostanza che trattasi di specie sottoposta agli speciali vincoli della Direttiva Habitat CEE e che trovasi ricompresa in zona SIC, con quanto ne consegue in termini di preliminari valutazioni eco-ambientali».

    Caterina D’Alba

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