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  • Hashish e cocaina, operazione “Final Cut”: arresti e perquisizioni in Molise

    Operazione “Final Cut”, arresti e perquisizioni in Molise.
    Nelle prime ore della mattinata odierna, grazie ad una brillante operazione di polizia giudiziaria condotta dalla Polizia di Stato della Questura di Isernia finalizzata a reprimere il fenomeno dello spaccio in questo capoluogo, è stata eseguita la misura cautelare personale degli arresti domiciliari a carico di:

    Sarachelli Guido, nato e residente a Isernia, con precedenti di polizia per reati contro il patrimonio ed in materia di stupefacenti;
    Sarachella Giuliano, nato e residente a Isernia, con precedenti di polizia per reati contro il patrimonio ed in materia di stupefacenti,

    Inoltre, è stata eseguita l’ordinanza di applicazione dell’obbligo di dimora nel comune di Isernia a carico di:polizia-arresto-della-volante

    Cerasoli Marisa, nata a Pescara e residente a Isernia, con precedenti di polizia per reati contro il patrimonio.

    Infine, sono state eseguite le seguenti perquisizioni domiciliari a carico di tre dei dodici indagati nell’ambito della medesima indagine:

    • L.W., con precedenti di polizia per reati contro la persona, il patrimonio ed in materia di stupefacenti;
    • C.C., rumeno, con precedenti di polizia in materia di porto abusivo di armi;
    • C.M., incensurato.polizia tele

    Ai predetti, tutti indagati per il reato di cui agli artt. 81 c.p. e 73 D.P.R 309/90 e successive modificazioni, sono contestate plurime cessioni di sostanza stupefacente, tipo hashish e cocaina, a noti tossicodipendenti locali ed altri giovani assuntori appena maggiorenni della città di Isernia.
    Il tariffario applicato andava dai 40 euro per una dose di cocaina o 100 euro per 1 gr. della stessa sostanza o 70 euro per 1 – 1,5 gr. di hashish.
    Le piazze di approvvigionamento erano la vicina Castel Volturno o la città di Pescara e, sovente, gli indagati utilizzavano i mezzi di trasporto pubblico per ivi recarsi per acquistare la droga.
    L’attività di indagine, supportata dall’ausilio di presidi tecnologici e diretta dal Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Isernia, Dott. Paolo Albano, iniziata nell’ottobre del 2014 e conclusa nel mese di aprile corrente anno, si è caratterizzata per le elevate cessioni quotidiane fatte dagli arrestati e dagli altri indagati in ogni angolo della nostra città.
    Piazze, parcheggi di locali commerciali, terminal di autobus, stazione ferroviaria, punti di ritrovo dei giovani isernini erano i luoghi ove veniva venduto lo stupefacente.

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    Quindi, particolarmente difficoltoso è stato l’operato degli uomini della Squadra Mobile della Questura di Isernia i quali, con perseveranza, hanno pedinato gli spacciatori, seguito gli incontri tra acquirenti e venditori, ascoltato e trascritto migliaia di conversazioni ed effettuato sequestri di singoli dosi ad i vari “clienti”.
    In sostanza, lo stesso G.I.P. del Tribunale di Isernia, nel provvedimento cautelare, ha affermato che gli elementi probatori raccolti a carico degli indagati presentano un elevato grado di precisione che non consentono di dare una spiegazione alternativa e diversa rispetto a quella della spaccio di sostanze stupefacenti.
    Singolare il gergo utilizzato dagli spacciatori per indicare la droga: caffè, sonda, cavallo, caldaia, bella musica, torta etc.; altro non erano che sinonimi della dose di stupefacente.
    Sulla base degli elementi raccolti dalla Squadra Mobile della Questura di Isernia, il Signor Procuratore della Repubblica, Dott. Paolo Albano, avanzava richiesta di misura cautelare personale al Giudice delle Indagini Preliminari del Tribunale di Isernia.
    Questi emetteva le ordinanze appena citate, ritenendo necessario ricorrere all’applicazione di misure cautelari personali per interrompere la quotidiana attività di spaccio di stupefacenti ancora in corso nella nostra città.

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