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  • Operai fatti scendere a tre chilometri dal posto di lavoro, Corallo: «L’assessore Pallante ci riceva»

    Cento operai molisani lasciati a tre chilometri dalle fabbriche. Un problema che sembrava risolto, nei mesi scorsi, torna invece a causare disagio ai pendolari che ogni giorno, dal Molise, con i mezzi pubblici, raggiungono la val di Sangro per recarsi a lavoro. Nei giorni scorsi una delegazione di operai delle aziende della Val di Sangro ha incontrato il sindaco di Trivento, Pasquale Corallo e il consigliere di maggioranza Diego Scarano, per tentare di trovare una soluzione al problema trasporto pubblico.

    Gli operai sono circa un centinaio, spalmati sui tre turni lavorativi, e provenienti da Trivento, Montenero di Bisaccia, Termoli, Campomarino, Palata, Ururi, Guglionesi e via elencando. Dopo l’incontro con i lavoratori, il sindaco Corallo ha preso carta e penna e ha inoltrato una richiesta ufficiale di intervento al governatore Toma e all’assessore ai Trasporti, Quintino Pallante, oltre che per conoscenza all’azienda dei trasporti del Molise.


    «Contrariamente a quanto accade ad altri operai molisani, – scrive il sindaco Corallo – trasportati dagli autobus della Sati, che usufruiscono di fermate presso ogni azienda, gli oltre cento operai trasportati dalla ditta Atm hanno un’unica fermata presso la Sevel e, per raggiungere i propri posti di lavoro nelle altre aziende dell’indotto sono costretti a percorrere anche oltre tre chilometri con notevoli disagi legati alle condizioni climatiche e ai tempi ristretti di entrata e uscita rispetto all’orario di arrivo e di partenza degli autobus Atm nell’unica fermata presso la Sevel». Alla luce della situazione illustrata il sindaco di Trivento chiede un incontro urgente con l’assessore Pallante e il presidente della Regione Molise, con la partecipazione di una delegazione di operai, «per risolvere una problematica che coinvolge cento lavoratori molisani che attualmente, a causa dei disguidi elencati, sono costretti ad utilizzare mezzi propri per raggiungere il posto di lavoro».

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