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  • Orsa Amarena, Brambilla: «La perizia veterinaria conferma, uccisa non in seguito ad aggressione»

    «Altro che paura, l’orsa Amarena non era affatto aggressiva, era sulle quattro zampe, quando Andrea Leombruni le ha sparato alle spalle con un proiettile calibro 12 che le ha perforato il polmone causandone la morte per dissanguamento. La perizia dei veterinari smonta anche l’ultima difesa del suo uccisore e conferma quanto avevamo sostenuto fin dall’inizio: Amarena è stata assassinata a sangue freddo». Lo afferma l’on. Michela Vittoria Brambilla, presidente della Lega italiana per la Difesa degli Animali e dell’Ambiente e dell’Intergruppo parlamentare per i Diritti degli animali e la Tutela dell’Ambiente.

    La deputata ricorda altri elementi a carico del Leombruni riassunti nel dettagliato esposto-denuncia tempestivamente presentato da LEIDAA, ad esempio che la presenza dell’orsa Amarena, quella notte, in paese, era segnalata: l’uomo avrebbe potuto e dovuto chiamare le forze dell’ordine, già allertate, che sarebbero intervenute tempestivamente, e comunque avrebbe dovuto, come hanno fatto altri in quelle ore, “porre in essere semplici ed efficaci azioni dissuasive”, come la produzione di suoni o la proiezione di luci.

    GDel resto – sottolinea l’on. Brambilla – l’orsa non aveva mai mostrato segni di aggressività né aveva mai rappresentato un concreto pericolo per l’incolumità dei tanti cittadini che per anni l’hanno incontrata, anche con i cuccioli al seguito. Non era aggressiva, come dimostra la perizia, neppure quando è stata uccisa. Non solo non ci sono attenuanti, ma ci sono tutte le aggravanti: la legge va applicata con il massimo rigore. Se fosse già stata approvata la mia proposta di legge, attualmente all’esame della commissione Giustizia della Camera, l’uccisore di Amarena pagherebbe con anni di carcere. LEIDAA ha denunciato Leombruni e si costituirà parte civile. A chiunque salti in testa di gestire con la violenza la presenza degli orsi riserveremo lo stesso trattamento».

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