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  • Plesso scolastico unico, la Caritas critica: «Darà il colpo di grazia, accelerando lo spopolamento»

    TORREBRUNA – Una scuola moderna e sicura val più di un campanile. Nell’Abruzzo interno, che sul piano della viabilità e della logistica è rimasto quello dei castelli e delle contrade, sta crescendo una generazione di sindaci capaci di far digerire ai propri concittadini delle decisioni che in altri tempi avrebbero infiammato la piazza. Come quella di chiudere le scuole di montagna. Scelta che divide. Anzi, diciamo pure sbagliata per il direttore della Caritas di Trivento, don Alberto Conti (a destra nella foto, ndr) – dice – ma nella quale i sindaci credono e che la gente sta accettando di buon grado. A malincuore, certo, ma la accetta. «Dotto’, qui siamo abituati a viaggiare: ogni mattina si scende a valle e si va a lavorare a Vasto e a San Salvo. Vorrà dire che anche i ragazzi scenderanno giù, a Celenza, per studiare» commenta la giornalaia di Torrebruna.

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