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  • Sviluppo territoriale, incontro ad Agnone per rilanciare il progetto “Alto e Medio Sannio”

     

    AGNONE – Aggregare il territorio e i servizi delle aree interne per non farsi trovare impreparati alle sfide poste dal futuro. Giovedì 8 giugno 2017, negli spazi dell’Hotel Palazzo della Città di Agnone, alle 18.00, il Circolo PD “Libero Serafini” e il gruppo politico locale “Nuovo Sogno Agnonese” hanno organizzato un incontro, aperto a tutta la cittadinanza, per parlare delle opportunità offerte dall’area di crisi complessa – che include Agnone e parte del territorio alto molisano e di cui illustrerà le misure in atto l’assessore regionale alle attività produttive Carlo Veneziale – e per rilanciare la “Strategia delle Aree Interne”, intrapresa già a partire dal 2013 attraverso un progetto di aggregazione territoriale che coinvolge tutta la zona della diocesi di Trivento, al fine di invertire la rotta dello spopolamento. Tra i promotori dell’iniziativa, Maurizio Cacciavillani, responsabile regionale per gli enti locali del Partito Democratico, che è stato tra i fautori del progetto “Alto Medio Sannio” per una governance condivisa tra i Comuni di Agnone, Frosolone, Trivento e tutti i comuni dell’area territoriale che gravita intorno ai tre centri più grandi. Adesso si aprono nuove possibilità per portare avanti il progetto, essendoci 6 milioni di euro regionali destinati a quest’area vasta.

    Tutto è cominciato quando l’ex ministro Fabrizio Barca ha presentato ad Agnone, il 24 novembre 2013, la “Strategia per le Aree Interne”, con un presupposto: non ci può essere sviluppo economico se non ci sono servizi essenziali, i quali devono ruotare intorno ai temi della sanità, viabilità e trasporti, scuola. Per prendere parte attiva alla “Strategia”, i comuni in accordo con le attività produttive del territorio sono stati invitati ad aggregarsi con obiettivi condivisi, presentando progetti di area che sono stati selezionati dal governo in tutte le regioni italiane. È nato così il progetto “Alto Medio Sannio” , che ha visto la stipula di un protocollo d’intesa tra i Comuni di Agnone, Frosolone e Trivento, e la creazione di un ambito territoriale di 45 comuni con un bacino d’utenza di oltre 40mila abitanti. Un progetto presentato ufficialmente il 18 giugno 2014 ad Agnone davanti ad una commissione interministeriale, con amministratori e rappresentanti delle imprese di tutta l’area. Tra gli obiettivi possibili, la realizzazione di un hub per i trasporti in località Sprondasino, un punto di riferimento e di partenza per pullman ad alta percorrenza, per esempio per Roma e Napoli, con convergenza di navette, car sharing e mobilità a basso impatto ambientale, importante per il turismo e per le attività produttive. Un punto di snodo per la viabilità dell’area interna dell’Alto Medio Sannio funzionale anche alla realizzazione della transcollinare interna tra la Bifernina, la Trignina e la Fondovalle Sangro, completando la strada Fresilia (i cui lavori sono stati finanziati per 40 milioni di euro) e collegandola alla fondovalle Verrino.

    «Per fare politiche territoriali – spiega Maurizio Cacciavillani – bisogna pensare necessariamente ad un territorio più ampio di quello dell’ex comunità montana Alto Molise. Un’azione congiunta di territorio ha un peso politico più importante per migliorare i servizi in termini di viabilità, scuola e sanità. Per esempio, l’ospedale Caracciolo di Agnone deve diventare l’ospedale di riferimento dell’Alto Medio Sannio. Pur essendo stato riconosciuto come presidio di area disagiata, se sui prossimi piani sanitari resta riferito ad un bacino d’utenza di sole 10mila persone, non avrà molto futuro. Diverso è considerarlo al centro di un bacino d’utenza di oltre 40mila persone. E considerare che con il completamento della Fresilia sarà più facile raggiungere l’ospedale Dea di primo livello a Campobasso per i casi più complessi».

    Il progetto non è stato finanziato dal governo in una prima fase, ma è stato valutato positivamente dalla commissione interministeriale ed ora potrà accedere ai fondi in programma. «Ci sono 6 milioni di euro regionali – aggiunge Maurizio Cacciavillani – ma bisogna lavorare per accedere anche ai finanziamenti nazionali, per i quali ora si aprono le disponibilità attese». Per rendere più concreto il progetto di aggregazione territoriale e per poter accedere ai finanziamenti, l’idea è di creare diverse Unioni di Comuni con un’unica governance ed un’unica centrale di committenza dell’Alto Medio Sannio.

    «È uno sguardo sul futuro che non bisogna perdere di vista – è convinto Cacciavillani -, perché solo aggregando il territorio e i servizi con una programmazione condivisa si può combattere lo spopolamento e migliorare la vita degli abitanti. Bisogna crederci e continuare a mettere insieme le forze, amministratori, cittadini e attività produttive». Le misure dell’area di crisi complessa si inseriscono anche in quest’ottica, all’insegna di un’azione coordinata tra istituzioni ed imprese. A disposizione ci sono bandi per un totale di 17 milioni di euro che riguardano la possibilità di avere aiuti per il rinnovamento di macchinari ed impianti, sostegno all’occupazione e auto imprenditorialità.

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