• News
  • Zona rossa, Febbo: «Un capriccio dei nani della politica»

    «Se non ci fosse stata la coraggiosa, ragionata e sicura, perché certificata dal Comitato tecnico scientifico, decisione adottata dalla Regione Abruzzo di anticipare la riapertura di alcune tipologie di attività commerciali e artigianali, saremmo rimasti inspiegabilmente relegati in zona rossa fino ad oggi».

    Questo il commento del capogruppo regionale d Forza Italia Mauro Febbo che aggiunge quanto segue: «L’ordinanza emanata dalla Regione Abruzzo di tornare in zona arancione è arrivata solo dopo aver verificato la diminuzione dei ricoveri, la discesa dell’indice di contagio e, soprattutto, nasce dall’esigenza di alcune specifiche attività economiche di riaprire con l’avvicinarsi delle feste natalizie. D’altronde, al contrario, abbiamo chiesto un sacrificio anticipando l’entrata nella zona rossa e con altrettanto senso di responsabilità abbiamo invece adottato decisioni che hanno permesso in sicurezza un respiro economico a quelle attività penalizzate. Infatti questo Governo regionale non è rimasto indifferente di fronte al grido di allarme di oltre 36mila attività tra aziende commerciali e artigianali che occupano circa 110mila lavoratori al fine di salvaguardare risorse economiche che rappresentano tra il 18 e il 25 per cento del volume d’affari annuale già fortemente compromesso dagli effetti del Covid.

    Aziende di somministrazione, commercio al minuto di vario genere, servizi alla persona, laboratori artigiani, che nella loro totalità rappresentano quasi 40 per cento delle imprese attive, ed occupano circa il 25 per cento della totalità della forza lavoro, dovevano essere “tutelate e garantite” come lo sono tutti i lavoratori pubblici e delle grandi e medie aziende. Questi i motivi che hanno supportato la decisione di riaprire sempre all’insegna della massima attenzione alla sicurezza e con la garanzia rappresentata dai tecnici della sanità e della prevenzione del contagio.

    Non voglio entrare – conclude Febbo – nel merito della scontata decisione del Tar Abruzzo, ma reputo grottesco questo accanimento portato avanti da alcuni nani della politica. Pertanto noi continueremo a lavorare per il bene dell’economia abruzzese che deve essere salvaguardata e sostenuta a differenza di chi pensa solo a salvare la propria poltrona senza alzare un solo dito a difesa dell’Abruzzo».

    Sostieni la stampa libera, anche con 1 euro.

    Lascia un commento