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  • La sacrestia di don Crispino… alunni attori a Furci

    FURCI – A conclusione dell’anno scolastico, come di abitudine, gli alunni della scuola Media di Furci (quest’anno la pluriclasse I e II), hanno presentato una rappresentazione teatrale, una commedia dialettale in due atti “La sacrestia di don Crispino” di Camillo Vittici, traduzione in vernacolo di Fabrizio Testasecca, adattata dalle insegnanti alla realtà ed al numero degli allievi (alcuni personaggi sono stati inventati ex-novo, ed alcune parti modificate).
    Erano presenti gli insegnanti e gli alunni della scuola secondaria di primo grado, i genitori e parenti dei giovani attori. Non erano presenti sia la Dirigente Scolastica, trattenuta da sopraggiunti impegni, ma che non ha mancato di far giungere il suo saluto attraverso la professoressa Petracca, che il sindaco, prof.ssor A. Marchione, che ha assicurato la sua presenza alla replica, che i parroci di Liscia e San Buono, anche loro trattenuti da impegni nelle rispettive parrocchie.
    Per consentire ad un maggior numero di persone di fruire dello spettacolo e in seguito alla richiesta dell’ associazione del paese “La consulta delle donne”, è stato deciso di offrirne una replica domenica 5 giugno alle ore 18:00.
    Dopo una breve presentazione, la commedia è iniziata alle 10:00 di sabato 4 giugno ed è durata circa 80 minuti, interrotta da molteplici scoppi di risate e applausi, determinati più che dal simpatico canovaccio, dalla ilare rappresentazione di qualcuno, che ha lasciato intravedere in innato senso dello spettacolo e della teatralità. Alla fine delle due rappresentazioni, le insegnanti, Dina Basilico e Anna Petracca, che hanno curato lo spettacolo, hanno ricevuto i complimenti da parte di tutti, dalle autorità, dai colleghi e, soprattutto, dai genitori degli alunni che, con gli occhi lucidi, hanno dichiarato di aver scoperto un lato nuovo del carattere dei loro figli!
    Le insegnanti erano soddisfatte perché una commedia con 14 vivacissimi “attori” non è facilmente gestibile, ma soprattutto perché i “14 attori” hanno dimostrato di saper entrare in ruoli lontani dai propri, di saper intervenire al momento e nei modi giusti, insomma hanno imparato che, per la buona riuscita del prodotto finale, ognuno è indispensabile, con il suo impegno, la sua battuta o il suo silenzio.
    Il sorriso e la soddisfazione dipinta sul volto dei giovani allievi (soprattutto quando è stato annunciato che “La consulta delle donne” offriva un rinfresco ai giovani attori ed ai presenti) è la ricompensa migliore che si potesse desiderare e che paga di tutti i sacrifici e l’impegno profusi.

    Dina Basilico e Anna Petracca

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