Nessuno sa niente. L’avvio dei cantieri per la necessaria messa in sicurezza del viadotto Sente sono avvolti dal mistero. Questa è la sensazione che si ha ascoltando coloro che invece, in ragione del ruolo ricoperto, dovrebbero conoscere il cronoprogramma con esattezza. Il ponte, come è noto, è quello tra Belmonte del Sannio e Castiglione Messer Marino, chiuso al traffico dal 18 settembre del 2018.
Il sette marzo scorso, dopo millenovecentonovantasette giorni dalla chiusura disposta in somma urgenza per un «imminente rischio crollo» per fortuna mai verificatosi, è stata finalmente firmata la convenzione tra Anas e Provincia di Isernia, avallata dal Mit, che avrebbe dovuto dare avvio agli interventi di messa in sicurezza. Nemmeno per sogno, perché da quella data sono passati altri quattro mesi abbondanti, e dei cantieri sopra o sotto il viadotto non c’è alcuna traccia.
L’arrivo di Pinuccio di Striscia la Notizia, che è tornato a far parlare del ponte Sente a livello nazionale, ha dato una svegliata un po’ a tutti e infatti, qualche giorno dopo la messa in onda del servizio, il presidente della Provincia pentra annuncia l’attesa bollinatura (tipico lessico da burocrati, ndr) del progetto di messa in sicurezza da parte della varie autorità preposte e competenti. Questo avveniva il 21 giugno scorso; quasi un altro mese è passato senza che si sia mossa foglia.
Poi il capo compartimento dell’Anas e l’assessore regionale alle Infrastrutture si ritrovano in Comune, ad Agnone, per lanciare, in favore di telecamere, un altro mega progetto da 41,2 milioni di euro: il completamento dei viadotti Femmina Morta uno e due e un paio di maxi rotatorie che da Agnone permetteranno un collegamento veloce e diretto verso la val di Sangro. Ma c’è un problema e cioè che questa incompiuta, i lavori di realizzazione vennero bloccati nel corso di Tangentopoli, dovrebbe connettersi proprio alla ex statale 86, prima del viadotto sul Sente, sotto Belmonte del Sannio. Insomma, i due progetti sono strettamenti interconnessi e forse anche dipendenti l’uno dall’altro.
E proprio per questo motivo i nostri cronisti, presenti alla conferenza stampa in Comune ad Agnone, hanno chiesto conto della tragicomica vicenda del viadotto “Longo” ai due esponenti apicali presenti in aula: l’ingegnere Marasco, appunto, e l’assessore Marone. Il consigliere giuridico del Ministro Salvini, a precisa domanda sulla attesa apertura dei cantieri, ha risposto in questi termini: «Finalmente siamo giunti alla validazione del progetto redatto da Anas. E penso che a breve, poi chiederemo anche ad Anas, ci sarà l’inizio dei lavori e l’apertura del cantiere per poter riaprire il viadotto Sente-Longo, arteria importante che collega l’Alto Vastese con l’Alto Molise».
Nulla di nuovo sotto il sole, direbbe l’Ecclesiaste, perché «a breve apriranno i cantieri» fondamentalmente non significa nulla di concreto. Ci mancherebbe altro che non aprissero, dopo sei anni di attesa, ma di grazia, assessore Marone, che significa «a breve»? Tra un mese, dopo l’estate, o quando? «A breve» non è un dato certo, è un concetto piuttosto vago e soggettivo. Comunque, come suggerito dallo stesso Marone, i cronisti hanno rimbalzato la domanda al capo compartimento Anas Abruzzo e Molise, l’ingegnere Antonio Marasco, massima autorità tecnica presente. Alla domanda diretta «Ingegnere, quando partono i lavori al ponte Sente?», lo stesso ha palesato il suo fastidio nel rispondere, atteso che «questa conferenza stampa è stata convocata per parlare di un altro progetto».
Insomma, avrebbe voluto avvalersi della facoltà di non rispondere o addirittura di scegliere le domande a cui dare risposta l’ingegnere Marasco. Poi, pressato dall’insistenza dei cronisti, qualcosa è stato costretto a dirla il capo compartimento: «Per il Sente stiamo continuando a lavorare. A breve saranno affidati i lavori del primo stralcio e parallelamente anche il completamento degli ulteriori lavori necessari, dal punto di vista progettuale, per la riapertura al traffico. – ha spiegato Marasco, sostanzialmente senza aggiungere alcunché rispetto a quanto era già noto o detto in precedenza da Marone – Ricordiamo che la strada 86 non è più una arteria stradale di Anas, ma della Provincia. Comunque con la collaborazione tra Anas e gli enti locali, a cominciare dalla Regione che ha rimesso l’attenzione su questi argomenti, arriveremo certamente anche per il Sente non solo all’avvio dei lavori, ma alla cosa più importante che è la riapertura dell’opera». Sì, ma quando? «A breve» ovviamente.
Francesco Bottone