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  • Profughi a Schiavi, cresce il fronte del «no»: «Pronti a manifestare in migliaia davanti alla Prefettura»

    SCHIAVI DI ABRUZZO – Profughi a Schiavi, cresce il fronte del «no».

    Questa sera a Roma il primo incontro di un comitato spontaneo di schiavesi che si oppongono all’apertura di un centro accoglienza.

    Mobilitazione. E’ quello che stanno facendo i tantissimi schiavesi residenti a Roma. L’obiettivo è semplice: opporsi all’apertura di un centro di accoglienza migranti a Schiavi di Abruzzo. IMG-20141229-WA0005

    Nel silenzio colpevole e sospetto delle istituzioni comunali, il progetto della cooperativa Matrix è stato svelato nei giorni scorsi da queste colonne. La stampa locale ha fatto il suo dovere, quello di informare i cittadini. E dal lancio della notizia i tanti schiavesi trasferitisi a Roma per lavoro si sono messi in moto. Incontri informali con il sindaco Luciano Piluso pare ci siano già stati nei giorni scorsi, ma si è trattato di iniziative personali, dei singoli, preoccupati per l’effetto destabilizzante che un centro profughi potrebbe provocare a Schiavi di Abruzzo. Ora però dalle iniziative personali e infruttuose si passa a qualcosa di organico e organizzato. Dalle chiacchiere ai fatti.

    E’ previsto per questa sera, infatti, a Roma, presso il locale “Taberna de’ Gracchi” nell’omonima via, gestito proprio da un noto imprenditore di Schiavi, il primo incontro di una sorta di comitato spontaneo nato proprio per opporsi alla realizzazione del centro profughi sul Monte Pizzuto.

    «A Schiavi ci sono tutte persone anziane che vivono sole. E la popolazione residente, in inverno, è inferiore alle centocinquanta persone. Come si può pensare di ospitare sessanta o settanta profughi in un posto così? I profughi saranno in pratica la metà dei residenti, inconcepibile. Con quali garanzie per i cittadini, visto che anche le Forze dell’ordine sono ormai ridotte?».

    Sono queste le domande e i dubbi palesati dagli schiavesi di Roma.ninni davanti alla struttura

    «Siamo pronti a qualsiasi cosa. – continuano – Siamo in grado di raccogliere due o tremila firme in pochi giorni e se necessario siamo anche pronti a manifestare in massa davanti alla Prefettura di Chieti. Non si può sconvolgere in questo modo la tranquillità di un paesino che ha già tanti problemi».

    Intanto dal Comune il sindaco continua a tenere un basso profilo sulla delicata vicenda. Da indiscrezioni pare che sia in difficoltà proprio per la reazione dura e inaspettata arrivata dagli schiavesi di Roma. Si parla di migliaia di persone, per lo più imprenditori, che tornano in paese per le ferie estive e orientano decisivamente il voto alle amministrative.

    Nei giorni scorsi lo stesso Piluso, presso dalla stampa e dal consigliere di opposizione Luca Ninni, aveva rilasciato alcune dichiarazioni ad una televisione molisana, annunciando la convocazione di un Consiglio comunale monotematico per fare il punto sulla questione profughi.

    Ad oggi il Consiglio non è stato ancora convocato.

    Francesco Bottone

    effebottone@gmail.com

     

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